La General Electricity of Lebanon Company ha annunciato, sabato 8 gennaio, la chiusura delle sue centrali, accusando i manifestanti di essere responsabili di questa nuova interruzione sabotando la rete. L’elettricità pubblica è già interrotta per almeno venti ore al giorno in Libano a causa della carenza di carburante legata al collasso economico del Paese.
EDL ha dichiarato in una dichiarazione sabato che i manifestanti, arrabbiati per i tagli, si sono precipitati in un centro di distribuzione affiliato all’EDL nell’area di Aramoun, a nord di Beirut. “Ciò ha interrotto la rete elettrica (…), causando un’interruzione completa dell’elettricità in tutto il territorio libanese alle 17:27 (15:27 GMT).. »
Generatori privati costosi
I tagli hanno paralizzato per mesi la vita dei residenti e di molti settori vitali, mentre i gestori di generatori privati, che generalmente si fanno carico, stanno razionalizzando anche le imprese, gli ospedali e le case, poiché il carburante è diventato scarso.
Ora, la bolletta elettrica mensile media per una famiglia libanese che utilizza un generatore privato supera il salario minimo di 675.000 sterline libanesi (circa $ 22), poiché la valuta locale è crollata rispetto al dollaro sul mercato nero.
L’Electricite du Liban, simbolo della cattiva gestione del Paese
Il Libano, la cui classe dirigente è stata accusata di corruzione e incompetenza, soffre da decenni della mancanza di produzione di elettricità e della cattiva gestione dell’Electricite du Liban, che è costata al tesoro più di 40 miliardi di dollari dalla fine della guerra civile (1975- 1990).
La comunità internazionale chiede riforme urgenti alle autorità, in particolare per l’Electricité du Liban, simbolo del malgoverno e della disintegrazione dei servizi pubblici nel Paese. In autunno, il Libano ha negoziato con Egitto e Giordania la consegna di gas ed elettricità attraverso la Siria, mentre il movimento sciita Hezbollah ha annunciato diverse spedizioni di carburante iraniano per alleviare la carenza.
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