L'ex ministro dell'Interno è stato arrestato nel palazzo presidenziale

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L'ex ministro dell'Interno è stato arrestato nel palazzo presidenziale

Mariusz Kaminski e uno dei suoi più stretti collaboratori sono stati condannati, in appello, a due anni di carcere lo scorso dicembre, con l'accusa di eccedere nei loro doveri in un caso risalente al 2007.

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Palazzo presidenziale a Varsavia (Polonia), 9 gennaio 2024. (JAAP ARRIENS / NURPHOTO / AFP)

La polizia ha arrestato martedì sera, 9 gennaio, nel palazzo presidenziale, il ministro dell'Interno dell'ex governo populista polacco e uno dei suoi più stretti collaboratori, ha annunciato il viceministro dell'Interno. “L'arresto è stato effettuato in seguito a una decisione del tribunale.”e Ekret Czeslaw Mrozek SUinformazione successivamente confermata dalla polizia.

Martedì sono comparsi insieme al presidente Andrzej Duda, anch'egli del Partito Diritto e Giustizia, durante una cerimonia nel Palazzo Presidenziale dove hanno trascorso l'intera giornata. Secondo i resoconti dei media, il presidente era assente al momento dell'arresto. I due uomini hanno rilasciato una dichiarazione nel cortile del palazzo presidenziale. “Non ci nascondiamo, siamo qui con il presidente e sappiamo che le forze di polizia sono radunate vicino alla presidenza per arrestarci”.Lo ha detto Mariusz Kaminski alla stampa.

“Se finiamo in prigione, saremo prigionieri politici”.

Mariusz Kaminski, ex ministro degli Interni

Per i giornalisti

A dicembre, Mariusz Kaminski, ex ministro degli Interni, e uno dei suoi più stretti collaboratori, Maciej Wasik, sono stati condannati a due anni di carcere per aver abusato dei loro doveri in un caso risalente al 2007. L’allora capo della Banca centrale L'Ufficio anticorruzione Mariusz Kaminski ha ordinato che un'indagine ritenuta illegale abbia preso di mira un membro della coalizione di governo guidata dal Partito Diritto e Giustizia.

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Lunedì sera il tribunale ha emesso un mandato di arresto per i due uomini. Affermano la loro innocenza, citando la grazia presidenziale concessa dal presidente Andrzej Duda nel 2015 e interrogati dalla Corte Suprema. Venerdì i due uomini, eletti deputati alle elezioni di ottobre, si sono visti revocare il mandato, cosa che si rifiutano di ammettere.

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