unUn avviso pubblico nel mondo accademico, educativo e politico sostiene il controllo delle informazioni per educare il pubblico, vittima della disinformazione, manipolato dagli algoritmi dei social network e prigioniero dei propri pregiudizi cognitivi. A settembre, Emmanuel Macron ha incaricato il sociologo della fede Gerald Brunner di presiedere la commissione “Luci nell’era digitale”, che si occupa di indagare sulle “fake news”, il cui rapporto è atteso in questi giorni. Si tratta di preservare la scienza e la razionalità, i fondamenti della democrazia contemporanea, che gli algoritmi dei social network metteranno a rischio. Da qui la mobilitazione contro il “populismo scientifico” o “l’informazione nel sangue”, con tanto di sondaggi allarmanti.
L’esitazione alla vaccinazione, il rifiuto del 5G o un’ondata di cospirazioni, non possiamo più contare i lamenti per l’aumento dell’irrazionalità nel pubblico e la perdita di fiducia di un numero crescente di cittadini nei legittimi esperti. Eravamo entrati in un’era che deride verità e falsità, confonde fatti e valori, e si perde nella “post-verità”. Non esiste più un mondo fratturato in una percezione condivisa della realtà, poiché lo spazio pubblico è frammentato in silos partigiani sui social network. Senza schierarci, cerchiamo, nella nostra ricerca attuale, di costruire una posizione difficile ma ferma che sfugga a questa presa. Si tratta di un’indagine sullo stato dei dati scientifici nelle scienze tecniche attuali e di un attento ascolto del modo in cui i suddetti “cospiratori” costruiscono i loro discorsi e le loro affermazioni.
aspetto semplicistico
Dividere il mondo in due campi ben definiti, giudicati da un rapporto con la verità monistica, è per molti versi problematico. In primo luogo, non resiste a un controllo rigoroso. Se seduce con la sua semplicità dividendo la società contemporanea tra creduloni e saggi, sciocchi e saggi, questa opinione viene regolarmente respinta dai sondaggi di opinione che mostrano atteggiamenti più accurati nei confronti del pubblico, soprattutto durante un’epidemia (vedi 8).e Indagine “I francesi e la scienza”, diretta dal sociologo Michel Dubois). Non tutte le istituzioni hanno lo stesso livello di fiducia.
Associando la sfiducia del pubblico nei confronti della scienza e dei vaccini a un problema di comunicazione o di educazione, sosteniamo tacitamente che esiste una verità certa e immutabile che è alla base del mondo comune in cui viviamo e che qualsiasi controversia è falsa. . Questa epistemologia esiste su entrambi i lati del campo di battaglia, dove gli oppositori delle misure sanitarie o di un vaccino rivendicano molte curve, numeri e verità che solo la follia o la malizia possono impedire di vedere.
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