Gli scienziati sanno fin dagli anni ’20 che l’universo si sta espandendo, poiché le galassie si allontanano le une dalle altre. Inoltre, questo movimento sembra accelerare nonostante la gravità che ne rallenterebbe il movimento. Universo Pertanto conterràsi legge sul sito della NASA, una “cosa” unificata che resiste alla gravità.
La scoperta di questa accelerazione dell’espansione, avvenuta negli anni ’90, ha dato origine al concetto che l’energia oscura costituirebbe circa il 68% dell’universo. Dati raccolti nell'ambito del progetto Strumento per spettroscopia dell'energia oscura (DESI)che non è stato ancora sottoposto a peer review, potrebbe mettere in discussione questa idea di natura fissa, Riassumiamo in Rivista Smithsonian.
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Grazie a 5.000 robot attaccati al telescopio Nicholas U. Mayall Situato in Arizona, dal 2021 sono state osservate ogni notte 100.000 galassie, per produrre la più grande mappa 3D dell'universo mai vista. Questa mappatura ha permesso di determinare la distribuzione delle galassie e di misurare il tasso di espansione dell'universo utilizzando la luminosità delle supernove. Tuttavia, è stato dimostrato che il valore ottenuto cambiava a seconda di quale supernova veniva scelta per il calcolo. Secondo gli scienziati responsabili del progetto, ciò potrebbe significare che l’energia oscura è variabile e non costante.
Ma questi risultati non bastano a convincere tutti gli esperti e a giungere alla conclusione certa che l’attuale modello di espansione dell’universo sia inesatto. Ma se ulteriori analisi confermassero queste osservazioni, una parte importante della nostra comprensione della cosmologia cambierà. Notano i ricercatori Da la settimana scorsa In Vari media.