piattaforma. La rottura delle relazioni diplomatiche con il Marocco, annunciata il 24 agosto, si inserisce nel contesto della debolezza del regime algerino, che dalle “rivoluzioni arabe” del 2011 non ha smesso di denunciare i complotti contro l’Algeria. Gli eventi più importanti del decennio nei paesi vicini – il cambio del regime di Ben Ali in Tunisia, il rovesciamento di Gheddafi in Libia, la dichiarazione di indipendenza di Azawad in Mali, 2012, l’intervento di Serval, gli attacchi jihadisti alla Stato Islamico. Nel sito di Gas Amenas nel sud nel gennaio 2013 – è interpretato come prova di un desiderio di destabilizzare il Paese.
Dopo aver denunciato la propria incapacità di fronteggiare la pandemia di Covid-19 e la rabbia per gli incendi che stanno dilagando nella regione della Cabilia, il regime ha accusato il Marocco di complicità in questi incendi, che ha denunciato. “ostilità”.
Per giustificare questa nuova rottura delle relazioni diplomatiche, l’Algeria enumera un lungo elenco di lamentele, che risale alle vittime algerine della “guerra di sabbia” del 1963, sulla demarcazione del confine, poi solleva il conflitto del Sahara occidentale e conclude la dichiarazione di denunciando il pericolo rappresentato per l’Algeria dalla normalizzazione delle relazioni tra Israele e Marocco Area registrata a dicembre 2020.
Le autorità algerine vedono il Marocco non più come un concorrente, ma piuttosto come un potenziale nemico, che aspira a destabilizzare un regime già più debole a causa di un’economia minata dal calo del prezzo di un barile di petrolio nel 2014 e a causa della situazione politica nel paese. Una situazione di stallo dall’emergere dell’Hirak, nel febbraio 2019, un movimento pacifico che chiede una transizione democratica.
La rottura delle relazioni diplomatiche
Agli occhi del regime algerino c’è il “Beato Hirak”, che ha permesso di porre fine alle violazioni mafiose della presidenza di Abdelaziz Bouteflika (1999-2019), e il “Maledetto Hirak”, che pretende di cambia il regime ed è sostenuto con la forza con la forza “imperialisti sionisti”. La “Nuova Algeria”, il programma politico ed economico del presidente Abdelmadjid Tebboune, eletto nel dicembre 2019, dovrebbe rispondere alle richieste del “Movimento Mubarak”.
Arresti e repressione rispondono alle minacce del “Movimento Maledetto”. Due organizzazioni in particolare sono prese di mira e considerate terroristiche, il Movimento islamico “Rashad”, che rivendica l’eredità dell’ex Fronte islamico di salvezza, e il Movimento tribale, fondato nel 2001, che chiede l’autodeterminazione in questa regione della Francia. Algeria, MAC (Movimento per l’Autodeterminazione della Cabilia), che, secondo le accuse dell’Algeria, sarà sostenuto da Rabat.
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