La persona che è stata presidente del Paese tra il 2007 e il 2015 è stata riconosciuta colpevole di “amministrazione fraudolenta” ai danni dello Stato, in questo processo relativo all’aggiudicazione di appalti pubblici nella sua roccaforte politica di Santa Cruz, in Patagonia.
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La vicepresidente argentina Cristina Kirchner è stata condannata martedì 6 dicembre a sei anni di carcere, anche se la sua immunità parlamentare la preserva, e l’interdizione a vita, in un processo per frode e corruzione durante il suo mandato presidenziale dal 2007 al 2015.
Cristina Kirchner, 69 anni, è stata giudicata colpevole di “amministrazione fraudolenta” ai danni dello Stato, in questo processo relativo all’aggiudicazione di appalti pubblici nella sua roccaforte politica di Santa Cruz, in Patagonia (sud), quando era capo di Stato (2007-2015). Dodici anni di reclusione per chi aveva sempre negato ogni addebito e aveva denunciato il processo “Politica”.
Nel suo atto d’accusa dello scorso agosto, il pm Diego Luciani ha denunciato “Un autentico sistema di corruzione istituzionalel’altro rappresentante della Procura della Repubblica, Sergio Mola, riferendosi a “Violazioni sistematiche in 51 appalti in dodici anni..
“Non mi candiderò per niente. Non un senatore, non un vicepresidente, non un presidente”, Christina Kirchner ha risposto Indennità video di combattimento Ha pubblicato sui suoi account social poco dopo il verdetto. Se non si candiderà alle elezioni generali dell’ottobre 2023, perderà de facto la sua immunità parlamentare, ma gli appelli che dovrebbero richiedere diversi anni le faranno pagare una pena detentiva.
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