Il governo italiano ora si aspetta garanzie da Stellandis sulla produzione di alcuni modelli, mentre lo Stato ha aiutato l’azienda automobilistica.
Nel corso di un incontro a Rimini sul made in Italy, il ministro del Commercio Stellandis ha detto poco su cosa si aspetta da lui. Per quanto riguarda il gruppo che possiede quasi tutte le automobili italiane tranne Ferrari e LamborghiniIl governo italiano è molto attento a diversi progetti sociali che potrebbero minacciare la cucina domestica e soprattutto il tessuto industriale italiano, fortemente dipendente dall’automobile. Perché non si tratta solo delle fabbriche che producono automobili, ma anche dei produttori di attrezzature e degli innumerevoli subappaltatori che dipendono da questo settore. E il governo italiano non nasconde più la sua insofferenza. Si aspetta garanzie da Stellandis che l’Italia abbia già allentato gli standard Euro 7 per aiutare il gruppo.
Stellandis e l’Italia, un rapporto complicato
Una nuova partnership tra Stellandis e Leapmotors per produrre auto cinesi in Italia, secondo Adolfo Urso e il dirigente italiano. Un “cavallo di Troia” non piace agli italiani, mentre il desiderio è quello di tutelare l’industria nazionale. Questo è ciò che ha portato l’Italia ad opporsi al nome “Milano” per il nuovo crossover Alfa Romeo. e contro la bandiera italiana su una Fiat Topolino di fabbricazione marocchina.
Soprattutto legato alla promessa di Stellandis di produrre in Italia nel breve termine un milione di auto all’anno. Secondo il ministro il gruppo non ci sarà: “Il rilancio dell’automotive in Italia passa da Stellandis, e da tempo aspettiamo una risposta. Il governo ha fatto la sua parte, Stellandis no“.
Altro motivo di conflitto è la famosa gigafactory di batterie dello stabilimento di Termoli, dove attualmente vengono prodotte molte delle macchine del gruppo. Il sito produrrà altri 500 ibridi e l’attuale Panda continuerà la sua vita insieme alle nuove Grande Panda e Donale.
“Il team Stellandis dovrà dirci se ha intenzione di costruire una quinta vettura a Melfi, se vuole davvero investire a Pomigliano, seguire i piani a Cassino e costruire una 500 ibrida a Mirafiori.“, aggiunge il ministro.
Ma questo potrebbe non bastare per garantire il futuro del sito. Così Stellandis ha deciso quasi due anni fa di convertire la fabbrica alla produzione di batterie.Ma poiché la domanda degli attuali veicoli elettrici diminuisce, la joint venture ACC (di cui Stellandis fa parte) sta rallentando i suoi investimenti.
Giornalista automobilistico (e anche giornalista ciclistico). Interessato alle novità come l’industria o l’ambiente, ma anche a tutto ciò che migliora il movimento.
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Pubblicato il 23/08/2024 alle 12:00