I ricercatori hanno rivelato di aver creato embrioni umani artificiali da cellule staminali, per la prima volta al mondo. Questi embrioni possono aiutare a comprendere le malattie genetiche e le cause dell’aborto spontaneo. Tuttavia, questo progresso solleva questioni etiche e legali, poiché la maggior parte dei paesi non ha leggi che disciplinano gli embrioni artificiali. Rimane incerto se queste strutture possano evolversi in microrganismi vitali.
Nel mondo della ricerca biomedica, gli scienziati si sforzano costantemente di ampliare i confini della comprensione dello sviluppo umano. Uno degli ambiti più interessanti e controversi di questa ricerca è quello degli embrioni artificiali. Create in laboratorio a partire da cellule staminali, queste strutture potrebbero fornire nuove informazioni sulle prime fasi dello sviluppo umano. Tuttavia, la sua creazione solleva anche questioni complesse.
Recentemente, questi limiti sono stati superati. Ricercatori negli Stati Uniti e nel Regno Unito sono riusciti a creare embrioni umani artificiali a partire da cellule staminali. Questo progresso, che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione delle malattie genetiche e delle cause dell’aborto spontaneo, apre anche un dibattito etico e legale, perché non esiste ancora una legge su questi feti. Si tratta di un vuoto giuridico che va colmato con urgenza per evitare qualsiasi deviazione.
La biologa Magdalena Zernica Goetz, dell’Università di Cambridge e del Caltech, ha presentato il lavoro al meeting annuale della International Society for Stem Cell Research a Boston.
Padroneggia il metodo delle cellule staminali
Creati in laboratorio riprogrammando le cellule staminali embrionali, questi embrioni artificiali non richiedono uova o sperma. Questa tecnologia consente a queste cellule di trasformarsi in altri tipi di cellule perché sono pluripotenti, ovvero hanno la capacità di trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula del corpo.
Nel contesto della creazione di embrioni artificiali, i ricercatori hanno utilizzato tecniche di riprogrammazione per trasformare le cellule staminali embrionali in diversi tipi di cellule che insieme costituiscono un embrione. Ciò comporta l’uso di fattori di trascrizione specifici, proteine che controllano l’attività genica. I ricercatori possono quindi “indurre” queste cellule a trasformarsi in diversi tipi di cellule embrionali.
Concretamente, gli embrioni umani sintetici non contengono un cuore pulsante o l’inizio di un cervello, ma le cellule che normalmente si sviluppano per formare la placenta, il sacco vitellino e l’embrione stesso. Żernicka-Goetz sottolinea
custode Prima della conferenza: Il nostro modello umano è il primo modello di embrione umano a triplo lignaggio che identifica cellule amniotiche, germinali, ovociti e spermatozoi. È bellissimo e creato interamente da cellule staminali embrionali ».
Comprendere la “scatola nera” dello sviluppo umano
Uno degli obiettivi principali di questa ricerca è comprendere le prime fasi dello sviluppo umano in modo più dettagliato che mai. È in questo periodo difficile e impervio che purtroppo molte gravidanze vengono interrotte. Gli embrioni sintetici, clonando le fasi iniziali dello sviluppo, possono gettare nuova luce sui processi biologici coinvolti e sui potenziali squilibri.
L’utilizzo di questi modelli embrionali derivati da cellule staminali permetterebbe di ottenere queste informazioni senza ricorrere all’utilizzo di veri embrioni umani, pratica soggetta a severi vincoli etici e normativi.
Esiste infatti un limite di 14 giorni, che stabilisce che gli embrioni umani non possono essere coltivati in laboratorio
14 giorni dopo la fecondazione, o dopo la comparsa della “striscia primitiva”, una struttura che inizia a formarsi intorno al 14° giorno ed è l’inizio della formazione del sistema nervoso dell’embrione. Questo è il motivo per cui questa regola è stata creata per rispondere a domande sulla possibile sensibilità al dolore e altri aspetti della consapevolezza.
Allo stesso modo, studiando come si sviluppano questi embrioni artificiali, i ricercatori potrebbero essere in grado di identificare i fattori responsabili delle malattie genetiche. Possono effettivamente sviluppare nuove strategie per prevenirli o curarli, proprio come gli aborti spontanei.
Infine, secondo il team, questi risultati avranno importanti implicazioni per la medicina rigenerativa. Se gli scienziati possono produrre embrioni artificiali, potrebbero essere in grado di creare tessuti e organi umani per il trapianto. Potrebbe salvare vite umane e migliorare la qualità della vita di milioni di persone.
Ripensare l’etica e la ricerca
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Sebbene questa svolta rappresenti un’importante opportunità per la ricerca medica, solleva anche importanti questioni etiche e legali. Questo perché la maggior parte dei paesi, inclusi il Regno Unito e gli Stati Uniti, non hanno leggi che disciplinano la creazione o la manipolazione di embrioni artificiali. Ciò evidenzia l’urgente necessità di regolamenti per regolamentare l’istituzione e l’uso di questi modelli derivati da cellule staminali embrionali.
Rimane un’importante domanda senza risposta: queste strutture, in teoria, hanno il potenziale per evolversi in un organismo vivente? Nell’anno 2022, gli embrioni artificiali creati da cellule di topo saranno quasi identici agli embrioni normali. Tuttavia, quando impiantato nell’utero dei topi, non ha dato alla luce animali vivi. Non è ancora chiaro se l’ostacolo all’ulteriore sviluppo sia semplicemente un ostacolo tecnico o derivi da una causa biologica più fondamentale.
Certo, la creazione di embrioni umani artificiali è un progresso importante che apre nuove strade per la ricerca medica, ma richiede un approccio attento ed etico.
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