venerdì, Novembre 22, 2024

La rabbia anti-cinese si fa sentire in Pakistan

Storia – Le nuvole si addensano sul porto di Gwadar, che doveva essere una copertura per gli investimenti promessi da Pechino.

Nuova Delhi

A memoria d’uomo, non l’abbiamo mai visto prima. Il 10 dicembre, nel sud-ovest del Pakistan, il porto peschereccio di Gwadar, che conta 47.000 abitanti, è stato teatro di una massiccia manifestazione. Decine di migliaia di persone sono scese in strada per urlare «Gwadar ko giusto lo fai» (“Dai a Gwadar i suoi diritti”).

La folla, guidata da un partito islamista, Jamaat-e-Islami, ha organizzato un sit-in dal 16 novembre al 16 dicembre. “Questa è la prima volta che la mobilitazione dura da così tanto tempo”., controllo dello schermo

Un residente è stato contattato telefonicamente. I residenti, in particolare, hanno chiesto acqua potabile e azioni contro i pescherecci nella vicina provincia di Sindh, che si stanno intrufolando illegalmente al largo della costa mentre i residenti lottano per guadagnarsi da vivere con la pesca. Dietro queste richieste si preannuncia stanchezza delle autorità e della Cina. Pechino investe da vent’anni nella costruzione di un porto in grado di competere con Dubai e Singapore, con la benedizione dei militari e del potere… Questo articolo è solo per gli abbonati.

le Figaro

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