venerdì, Novembre 22, 2024

La nuova variante JN.1 preoccupa la comunità scientifica

Dall’inizio dell’anno scolastico si parla di un nuovo tipo di coronavirus. Ora, nella maggioranza dei pazienti Covid, la comunità scientifica è preoccupata, che teme che questo possa essere l’inizio dello sviluppo di varianti responsabili di malattie più gravi.

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Se pensate che il COVID-19, come l’influenza, sia entrato a far parte del gruppo delle malattie stagionali a cui prestare attenzione, vi sbagliate. La nuova variante JN.1 suscita ancora una volta preoccupazione nella comunità medica. E per una buona ragione: la sua tendenza a infettare determinate cellule polmonari, così come la sua capacità di infettare, potrebbero renderla la variante più pericolosa dopo la variante Delta, che fu all’origine della pandemia del 2020.

In Francia, JN.1 rappresenta già più della metà dei casi Covid ed è responsabile della più grande epidemia pandemica dai tempi di Omicron. Proveniente dalla variante BA.2.86 rilevata per la prima volta nel luglio 2023, JN.1 mostra una maggiore capacità di infettare alcune cellule polmonari: CaLu-3. Queste sono cellule nella parte inferiore del polmone rivestite con una proteina superficiale chiamata TMPRSS2. Secondo Shan Lu Liu, autore principale di uno studio pubblicato sulla rivista cellulaBA.2.86 può entrare nelle cellule polmonari CaLu-3 meglio di qualsiasi variante Covid dopo Delta.

La porta è aperta allo sviluppo di una malattia più grave?

Se la gravità delle malattie responsabili non sembra, al momento, essere più importante di altre variabili, il ricercatore invita comunque alla cautela, perché la capacità di BA.2.86 – e poi JN.1 – di infettare alcuni polmoni cellule è una delle caratteristiche principali dei tipi gravi di virus SARS-CoV-2.

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“La domanda ora è se BA.2.86, così come i suoi discendenti, incluso JN.1, avranno una maggiore propensione a infettare le cellule epiteliali polmonari umane, come il virus parentale che ha dato inizio alla pandemia nel 2020”.,Shan Lu Liu stima in a dichiarazione Pubblicato l'8 gennaio. Sappiamo che i coronavirus sono suscettibili alla ricombinazione virale, che può portare all’emergere di nuove varianti con un gran numero di mutazioni che possono aumentare l’evasione immunitaria ma anche la gravità della malattia. » Da qui l’importanza di effettuare richiami vaccinali, poiché gli anticorpi naturali derivanti dalla contaminazione con un’altra variante sono fino a 10 volte più deboli di quelli causati dal vaccino.

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