venerdì, Novembre 22, 2024

La giustizia decide di non rivendere videogiochi immateriali

La Corte d’Appello di Parigi ha stabilito che una sentenza del tribunale del 2019 è stata invalidata e il mercato dei videogiochi non fisici di seconda mano è diminuito.

I giocatori francesi non sono pronti per poter rivendere i loro videogiochi immateriali. Come riportato dal sito illuminatoIl 21 ottobre, la Corte d’Appello di Parigi si è pronunciata su una controversia tra l’associazione UFC-Que Choisir e il gigante del segmento Steam, Valve.

Il primo richiedeva che ai giocatori fosse data la possibilità di rivendere i videogiochi acquistati in un formato non fisico, come avrebbero fatto con i titoli archiviati su un supporto fisico (cartuccia, CD, ecc.). Su questo punto, la giustizia francese ha finalmente concordato con Steam.

Il diritto d’autore ha la precedenza

È in contrasto con la prima sentenza emessa a fine 2019 che è stata concordata contraria con l’Associazione di tutela dei consumatori. Steam, come tutte le piattaforme simili, richiedeva che ai giocatori fosse offerta la possibilità di rivendere un gioco acquistato in formato digitale. In effetti, la Grand Court di Parigi ha stabilito l’illegalità di una clausola nelle Condizioni d’uso di Steam che vieta agli utenti di Internet di rivendere un gioco del genere.

“Il relativo titolare non può più opporsi alla rivendita di tale copia (o copia) anche se l’acquisto iniziale è stato effettuato mediante download” come precisava la disposizione.

Ma secondo la Corte d’Appello, questa clausola, al contrario, è del tutto lecita. Se la legge consente la rivendita di una licenza di software per computer, anche i videogiochi, in quanto opere d’arte, sollevano la questione del diritto d’autore. Un punto chiave agli occhi dei giudici d’appello, i quali ritengono che l’apertura di un simile mercato dell’usato sarebbe dannoso per i titolari dei diritti.

“È probabile che il mercato delle copie dematerializzate dei videogiochi influisca sugli interessi dei titolari dei diritti d’autore rispetto al mercato delle copie dematerializzate di software per computer” e quindi determina la giustizia.

Al momento, l’UFC-Que non ha ancora annunciato un eventuale ricorso in cassazione, per un eventuale ricorso contro tale sentenza. A causa della mancanza degli attuali mezzi tecnici di tale rivendita e di fronte all’aumento dell’accesso ai giochi tramite abbonamento, le possibilità che un gioco digitale venga rivenduto un giorno sono basse.

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