La crescita del PIL francese ha raggiunto il 3% nel terzo trimestre del 2021 rispetto al trimestre precedente, un livello molto elevato e superiore alle aspettative, consentendo alla ricchezza nazionale di avvicinarsi al livello precedente. – 0,1%), la stima dell’Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici (INCI), venerdì 29 ottobre. “È un numero che supera le nostre aspettative”.Il ministro dell’Economia della Repubblica francese, Bruno Le Maire, ha risposto rivolgendosi a lui ‘Risultato eccezionale’.
Questo dato di crescita del 3% è soprattutto una stima fatta da analisti e istituzioni, con la stessa INSEE che prevede il 2,7% nelle sue previsioni di settembre e Banque de France il 2,3%. L’Istituto nazionale di statistica e statistica (INSEE) ha affermato che con la riapertura dei settori del tempo libero e del turismo, la spesa dei consumatori delle famiglie ha registrato un’accelerazione significativa, aumentando del 5% nel primo trimestre.
La Francia nella giusta direzione
Questo ci permette di raggiungere questa straordinaria performance: una crescita del 3% in un trimestre, senza precedenti da oltre cinquant’anni. Si tratta di una prestazione che ci consentirà di ripristinare immediatamente il nostro livello di attività prima della crisi”.Bentornato Ministro In Franciainfo .microfono. Si tratta, infatti, della crescita più elevata dal terzo trimestre del 1968, escludendo la ripresa dell’estate 2020 (+18%) che ha seguito il primo confinamento. Avevamo programmato di ritrovarlo al più presto alla fine del 2021, forse all’inizio del 2022, e ora torneremo al nostro livello di attività pre-crisi. Ciò significa che la Francia sta andando nella giusta direzione. Siediti e siediti velocemente e siediti duro, come annunciato dal Sig. Le Maire.
Anche la Francia ha beneficiato di un aumento delle sue esportazioni (2,3%) mentre le importazioni si sono quasi stabilizzate (-0,1%), tanto che il contributo del commercio estero alla crescita è positivo per 0,6 punti di PIL nel terzo trimestre. La produzione totale di beni e servizi di mercato è stata in gran parte trainata dai servizi, con il settore alberghiero e della ristorazione in aumento del 43,4% durante il trimestre. Al contrario, la produzione di manufatti è ancora inferiore del 6% rispetto al livello pre-crisi.
La stima di crescita per il secondo trimestre è stata rivista fino all’1,3%, secondo Insee.
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