Al Comitato Internazionale della Croce Rossa mancano donazioni per gli aiuti umanitari
Con l’attenzione internazionale focalizzata sulla guerra in Ucraina, il Comitato internazionale della Croce Rossa avverte che potrebbe perdere fino a un quarto del suo budget nel 2023 e potrebbe dover risolvere tagli a determinate operazioni, per la prima volta in 160 anni.
Lo ha detto martedì 7 marzo ai media svizzeri il suo direttore generale, Robert Mardini. Senza donazioni sufficienti, ha spiegato Mardini, potrebbero mancare tra i 500 ei 700 milioni di franchi svizzeri (una cifra simile in euro) del budget di 2,79 miliardi del CICR previsto per quest’anno. Quotidiano il tempo. “Se questo sarà confermato, non avremo i mezzi per aiutare la popolazione nei luoghi più impervi, dove la nostra presenza è più importante”.ha sottolineato.
Delle 10 operazioni più importanti dell’organizzazione, che quest’anno celebra il suo 160° anniversario, solo l’Ucraina ha prospettive di finanziamento positive. Tutte le altre operazioni (Afghanistan, Siria, Yemen, Sud Sudan, Somalia, Iraq, RDC, Etiopia, Nigeria) sono sottofinanziate, spiega il direttore degli Affari umanitari. Un fenomeno non specifico del Comitato internazionale della Croce Rossa ma osservato anche dalle agenzie delle Nazioni Unite impegnate nel lavoro umanitario.
È chiaro che ci sono meno donazioni per gli aiuti umanitari in generale. Questa tendenza è ora esacerbata dal conflitto tra Russia e Ucraina.spiegato a Radio RTSin aggiunta a ciò “Le società colpite da queste crisi si ritrovano dimenticate dalla comunità internazionale, che non tiene il passo con le sfide”..
Oltre all’Ucraina, che ha il monopolio di ingenti fondi provenienti dai principali paesi donatori, ci sono altri fattori che spiegano la mancanza di fondi: una certa stanchezza per i conflitti durati anni come testimoniato dall’ultima richiesta di fondi per lo Yemen che è stata sollevato, in quel momento. essere, poco più di un quarto di quanto si stima necessario. L’accelerazione dell’inflazione rende anche gli interventi più costosi.
“I prossimi mesi saranno cruciali. Se non ci saranno i donatori, dovremo rivedere al ribasso le nostre ambizioni”.Così avverte mister Mardini.
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