La fine del confronto tra Paris Saint-Germain e Kylian Mbappé non ha ancora svelato tutta la sua verità. Ma, secondo le nostre informazioni, il ritorno in campo del capitano francese non è legato alla questione del prolungamento del contratto. A lungo centrale nei rapporti di forza tra il giocatore e il suo club, non sarebbe nemmeno comparso nelle discussioni prima del riscaldamento diplomatico della scorsa settimana.
Parimenti, non è intervenuta alcuna modifica della posizione del giocatore all’atto dell’esercizio dell’opzione che comunque è scaduta il 31 luglio. Mbappé avrebbe potuto arrivare alla fine del confronto e aspettare fino a settembre, approfittando delle difficoltà offensive che il Paris Saint-Germain ha dovuto affrontare in sua assenza, e contando sulla pressione di Luis Enrique per riportarlo al suo posto, ma ha voluto giocare di nuovo a qualsiasi prezzo e il più rapidamente possibile.
Dovrà rinunciare a una parte significativa delle sue ricompense
Ad ogni costo ? Ovviamente la questione è tutta qui, ma l’accordo che ha presidiato il suo rientro lascia inevitabilmente intendere che abbia rinunciato a qualcosa per non perdere del tutto il Psg quando partirà a scadenza di contratto la prossima estate. Nel club, confermiamo che è stato raggiunto un accordo preliminare con il giocatore in modo che il Paris non venga danneggiato in caso di sua partenza nel 2024.
La strada preferita è che Mbappe rinunci a gran parte dei suoi bonus per la prossima stagione, che permetterebbero al Psg di realizzare un risparmio stimato tra i 100 e i 150 milioni di euro. Ma Nasser Al-Khelaifi non sembra aver rinunciato del tutto all’idea di far cambiare idea al suo fuoriclasse nel corso dell’anno.
Durante la stagione 2021-2022 è riuscito a convincerlo a prolungare per due anni quando tutti mandavano Mbappé al Real Madrid. Tuttavia, questa volta la situazione sembra essere un po’ più complicata. Al momento, per il capitano della Francia non è prevista un’estensione a Parigi.
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