Torna all’inizio? La geopolitica delle migrazioni nel Mediterraneo riporta l’Italia come suo principale Paese “guida” – la Spagna, sotto la pressione del Marocco, le ha sottratto nel 2020. Da gennaio alla prima settimana di agosto, 44.000 migranti e rifugiati sono sbarcati nella penisola sulla sponda meridionale del Mar Mediterraneo, principalmente nell’isola di Lampedusa, mentre riprendeva il leader della Lega (partito di estrema destra), Matteo Salvini la sua campagna contro l’immigrazione.
Secondo le statistiche compilate dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), questa curva di arrivo mostra un aumento del 40% rispetto al corrispondente periodo del 2021. Così, l’Italia assorbe quasi il 56% del flusso totale di migranti che attraversano il Mediterraneo verso l’Europa. Questo rapporto era solo del 9,2% nel 2019. La flessione seguita alla crisi migratoria della metà degli anni 2010 fa ben sperare per gli italiani. Il numero dei visitatori è sceso da 181.436 nel 2016 a 11.500 nel 2019, ha ripreso a salire nel 2020 (36.435) e poi nel 2021 (68.309).
Il motivo principale per la ripresa di queste traversate è stato riscontrato in Libia. Roma ha saputo arginare il flusso di migranti grazie ad accordi segreti presi con le milizie in Tripolitania (Libia occidentale), base privilegiata da cui partire per intraprendere il viaggio verso l’Italia. Gli europei hanno fornito finanziamenti e attrezzature a beneficio della guardia costiera libica, a costo di gravi violazioni dei diritti umani.
Tuttavia, il perpetuarsi del caos istituzionale in Libia ha eroso queste serrature. La ripresa degli arrivi dalla Tripolitania verso l’Italia è raddoppiata da 13.139 nel 2020 a 30.520 nel 2021. Il trend accelera ancora di più nei primi sei mesi del 2022, con 3.442 migranti provenienti dalla Libia che sbarcano ogni mese sulle coste italiane, rispetto ai 2.543 del 2021.
Dipartimento del Bangladesh
Questa rinascita migratoria alimenta nuovi canali nazionali, indica l’importanza che i bengalesi sentono. Questi ultimi sono ora la prima nazionalità a sbarcare in Italia (17% del totale nei primi sette mesi del 2022), sostituendo i tunisini (14%) che nel 2019 rappresentavano il primo girone nazionale, unendosi agli egiziani. %), 2020 (38%) e 2021 (24%).
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