L’inflazione italiana ha toccato il nuovo massimo da 38 anni a ottobre. Il prezzo del paniere medio è aumentato del 12,7%. Presta attenzione agli alimenti più colpiti.
Secondo la stima provvisoria diffusa questo venerdì dall’Istituto di statistica nazionale, l’inflazione è stata eliminata ad ottobre (+3,5% nello stesso mese), portando a un aumento annuo dell’11,9%, che non si vedeva da marzo 1984. (Istad). In confronto, l’inflazione in Francia è salita al 6,2% in ottobre, il livello più alto dal 1985.
L’inflazione è stata trainata principalmente dai prezzi dell’energia, che sono aumentati del 73,2% in ottobre, dopo essere aumentati del 44,5% nel mese precedente. Il rialzo dei prezzi si riflette inevitabilmente sul prezzo del paniere medio, salito del 12,7% ad ottobre nell’arco dell’anno.
I prodotti alimentari sono aumentati in modo significativo
È difficile trovare prodotti che non aumentino sugli scaffali dei supermercati. Gli alimenti più colpiti sono stati il pane (+15,9%), le uova (+18,7%), la farina (+23,7%), le verdure fresche (+25,1%), il latte a lunga conservazione (+29,5%), il riso (+30,6% ), zucchero (+35,9%), ma soprattutto burro (+42,9%) e olio escluse le olive (+56,1%).
Secondo i calcoli dell’Associazione Nazionale Consumatori, un’inflazione dell’11,9% comporta un costo aggiuntivo annuo di 3.324 euro per una famiglia media (2 adulti, 2 bambini).
Per la Banca d’Italia bisognerà attendere il 2023 per vedere l’inflazione scendere al 6,5%, frutto di una “graduale stabilizzazione dei prezzi dell’energia”. Nel 2024, secondo le stesse proiezioni, l’indice di inflazione dei prezzi al consumo scenderà ulteriormente al 2,3%.
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