di Giuseppe Fonte
ROMA (Reuters) – Il primo bilancio della Georgia Meloni si concentrerà su misure a sostegno delle famiglie e delle imprese e sulla riduzione del carico fiscale sui dipendenti e sui lavoratori autonomi a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia.
Il gabinetto italiano si riunirà lunedì alle 20:30 per esaminare e approvare la bozza di bilancio per il 2023, che sarà poi sottoposta alla verifica del parlamento entro la fine dell’anno.
Le misure, del valore di oltre 30 miliardi di euro, saranno finanziate per circa il 70% dall’aumento del deficit di bilancio del prossimo anno, che salirà al 4,5% del prodotto interno lordo (Pil) contro il 3,4% previsto a settembre.
Circa tre miliardi di euro proverranno da una tassa sugli utili delle compagnie energetiche che hanno tratto profitto dai prezzi del petrolio e del gas, hanno detto i funzionari.
Altre potenziali fonti di finanziamento includono una tassa sulle consegne a domicilio e una riduzione dei nove miliardi di euro precedentemente stanziati per un programma contro la povertà per aiutare i commercianti ad affrontare la concorrenza di Amazon.
Rallentare l’economia
L’Italia spenderà più di 21 miliardi di euro per aiutare le imprese e le famiglie a pagare le bollette dell’elettricità e del gas entro il 2023, hanno affermato i funzionari.
Dovrebbero essere stanziati circa cinque miliardi di euro per ridurre il “cuneo fiscale”, la differenza tra quanto paga il datore di lavoro e lo stipendio netto percepito dal lavoratore.
L’economia italiana, che sta vivendo un’inflazione galoppante, dovrebbe crescere di appena lo 0,6% nel 2022, dopo il 3,7% nel 2022, secondo le ultime stime del Tesoro.
Giorgia Meloni prevede di estendere l’aliquota del 15% per i lavoratori autonomi a coloro il cui reddito annuo non supera gli 85.000 euro, contro l’attuale tetto di 65.000 euro. Vuole anche istituire un condono sugli arretrati fiscali pre-2016 fino a 1.000 euro, una delle misure più controverse del disegno di legge.
Il governo sta anche valutando di abbassare l’età pensionabile in modo che gli italiani possano percepire la pensione a partire dai 62 anni se hanno versato almeno 41 anni di contributi.
(Versione francese a cura di Diana Mandia, Blandin Henault)
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