Iniziativa Saferphone: perché i politici “pro-scienza” sono alleati dell’anti-5G

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Iniziativa Saferphone: perché i politici “pro-scienza” sono alleati dell’anti-5G

Bastava un’autorizzazione parlamentare per far emergere l’anguilla svizzera di quinta generazione. L’ultimo episodio è stato il lancio, il 12 settembre, di un’iniziativa popolare denominata “Saferphone”, che mira a inserire nella costituzione federale le protezioni contro le radiazioni non ionizzanti. A capo dell’iniziativa troviamo l’Associazione di Frequenza, sostenuta da due Verdi eletti e un socialista eletto. Il testo non attacca direttamente il 5G, in quanto propone lo sviluppo di Internet tramite fibre ottiche negli edifici per ridurre le esigenze di dati mobili. Fa appello al principio di precauzione di fronte all’esposizione a radiazioni non ionizzanti e spera che anche il NCT rispetti gli obiettivi climatici.

Rivedere gli episodi precedenti. Il nuovo standard mobile cristallizza le tensioni.

  • Nel 2019, per la sua pubblicazione, gli operatori hanno chiesto di rivedere i valori limite delle antenne in Svizzera – oggi dieci volte inferiori che altrove in Europa – che erano già prossime alla saturazione prima del 5G.

  • Fiume di file in cui non hanno vinto. Ma chi tiene la tensione: il passaggio al 5G richiede il dispiegamento di qualche migliaio di antenne in più nel lungo periodo. Tanti totem ad alta visibilità, per i residenti non sempre convinti di ciò che il 5G può ottenere per loro.

  • Tutto ciò fa parte del contesto di sfiducia nei confronti delle onde radio dei telefoni cellulari, sospettati di promuovere il cancro. In base al principio di precauzione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo ha classificato come “cancerogeno” nel 2011. Soprattutto per mancanza di dati, scrivendo che “una spiegazione causale (…) è attendibile, ma non si può escludere a sufficienza dalla Certezza che casualità, pregiudizi o fattori confondenti potrebbero aver giocato un ruolo”. Da allora, la ricerca scientifica è in aumento. Gli studi stanno proliferando, senza una conclusione definitiva sull’esistenza – o meno – di un nesso di causa ed effetto.

  • Allo stesso tempo, è stato indicato il consumo energetico delle antenne mobili 5G. Certamente più efficiente del 4G per lo stesso volume di dati trasmessi, solleva la questione dell’effetto rimbalzo: aumento della domanda dopo l’adozione di una nuova tecnologia, che annulla i suoi guadagni di efficienza.

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Perché è soprattutto politico? Nel 2019 è stata necessaria la valutazione di un gruppo di esperti per convincersi che “non ci sono effetti sulla salute al di sotto dei valori limite di esposizione”. Fondamentalmente, nulla è cambiato, tranne il contesto politico. un Proposta parlamentare Presentata dal Gruppo PLR, e approvata dal Consiglio nazionale, ha chiesto di facilitare “la transizione al 5G su scala nazionale nei prossimi cinque anni”. Comprendere: riportare (indirettamente) sul tavolo la questione dei valori limite. La Commissione per le telecomunicazioni del Consiglio di Stato ha rinviato l’elaborazione della proposta e lo stato ha richiesto ulteriori informazioni per la sentenza, ma l’iniziativa SaferPhone potrebbe influenzare la percezione dei funzionari eletti.

chiamalo Notizie HeidiIsabelle Pasquier-Eichenberger, vicepresidente di Vert.es e consigliere nazionale, membro del comitato di iniziativa, vede in esso un passaggio valido che rende l’economia un dibattito necessario per la società sul 5G. I Verdi non sono contrari al 5G, tutt’altro, spintonano: “I Verdi sono il partito della scienza, sosteniamo lo sviluppo di nuove tecnologie, ma questo dovrebbe contribuire a ridurre il nostro impatto sull’ambiente e rafforzare la convivenza e la nostra democrazia”.

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