Incendio in una chiesa del Cairo: 41 morti e feriti

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Incendio in una chiesa del Cairo: 41 morti e feriti

Un incendio scoppiato domenica nel mezzo di una messa in una chiesa in un quartiere popolare del Cairo ha ucciso 41 persone, in lutto per la più grande comunità cristiana del Medio Oriente che comprende da 10 a 15 egiziani su 103 milioni.

Chiesa copta egiziana Ha riportato “41 morti e 14 feriti”, citando “fonti all’interno del Ministero della Salute”, in una dichiarazione pubblicata sul suo account Facebook.

Secondo le autorità, questo incendio è stato tenuto sotto controllo, la cui origine non è stata determinata. È successo nella chiesa di Abu Sefein nel popolare quartiere di Imbaba, intitolato a San Mercurio di Cesarea, venerato dai copti. Il presidente Abdel Fattah El-Sisi ha immediatamente risposto sul suo account Facebook: “Ho mobilitato tutti i servizi statali per garantire che tutte le misure siano prese”. L’accusa ha annunciato di aver aperto un’indagine e di aver inviato una squadra sul posto per scoprire le cause dell’incendio, mentre il ministero della Salute ha indicato di aver inviato decine di ambulanze.

Al-Sisi ha anche annunciato di aver “presentato le sue condoglianze al telefono” al papa copto Tawadros II, che dal 2012 guida la comunità cristiana in Egitto.

frequenti incendi

Nella vasta metropoli del Grande Cairo, dove milioni di egiziani vivono in alloggi informali, gli incendi accidentali non sono rari. In generale, l’Egitto, che ha un’infrastruttura fatiscente e mal mantenuta, soffre regolarmente di incendi mortali nei suoi vari governatorati.

Nel marzo 2021, almeno 20 persone sono rimaste uccise in un incendio in una fabbrica tessile nella periferia orientale del Cairo. Nel 2020 due incendi ospedalieri hanno ucciso 14 pazienti Covid-19.

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Nonostante la loro pluralità, i copti si considerano fuori da molte posizioni nel servizio pubblico e lamentano la legislazione eccessivamente restrittiva per la costruzione di chiese e più liberale per le moschee.

L’argomento è sensibile e l’attivista copto per i diritti umani Patrick Zaki ha recentemente trascorso 22 mesi in detenzione con l’accusa di “diffusione di informazioni false” su un articolo che denunciava le violazioni dei diritti dei cristiani in Egitto.

I copti hanno subito rappresaglie da parte degli islamisti, soprattutto dopo che Sisi ha estromesso il presidente islamista Mohamed Morsi nel 2013, in cui chiese, scuole e case sono state date alle fiamme. Di recente, per la prima volta nella storia, Sisi ha nominato a capo della Corte costituzionale un giudice copto.

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