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Capodanno vendicato Sud Africa. In disprezzo per lo scienziato che ha imposto la quarantena al Paese dopo l’annuncio della scoperta di Omicron il 25 novembre 2021, le autorità sudafricane hanno annunciato la revoca del coprifuoco in vigore per un periodo di ventuno mesi la sera di dicembre 31.
Con l’Europa in particolare che torna alle restrizioni sanitarie nel tentativo di fermare la diffusione di questa variante altamente trasmissibile, ci sono ancora alcune restrizioni imposte ai raduni in Sudafrica.
Le autorità sudafricane, prima di annunciare la revoca del coprifuoco, hanno affermato che il picco dell’ondata di Omicron è stato ufficialmente superato due settimane fa senza che gli ospedali siano travolti. Le onde schiaccianti sono state impressionanti in termini di numero di colpi, poiché hanno iniziato a recedere molto prima delle prime: il picco è stato raggiunto il doppio rispetto alle puntate precedenti.
Una conseguenza logica della grave infezione della variante, il virologo Alex Sigal, dell’Africa Health Research Institute di Durban, che studia le mutazioni del virus e la sua capacità di sfuggire alla risposta immunitaria, analizza: “L’infezione aumenta così rapidamente con Ommicron che può diminuire così rapidamente perché tutti sono infetti contemporaneamente”, Il ricercatore spiega.
Cala il numero dei decessi
Nell’ultima settimana, il numero di casi è diminuito del 48% in Sudafrica, “Anche se questa diminuzione rischia di essere esagerata a causa del basso numero di test [liée aux vacances d’été sud-africaines], anche il tasso di positività è in calo, il che conferma che stiamo effettivamente assistendo a un calo”, afferma Ridwan Soliman, PhD in matematica applicata presso il Council for Scientific and Industrial Research, un ente pubblico di ricerca in Sud Africa. Il tasso di positività al test ancora elevato è sceso da oltre il 35% al 25,8% nell’ultima settimana.
Anche il numero dei ricoveri sembra aver superato il picco, anche se il rimbalzo è a questo punto meno drammatico del numero dei casi (-6% dei ricoveri nell’ultima settimana rispetto alla settimana precedente) a causa del gap tradizionalmente osservato tra l’evoluzione del numero dei casi e l’evoluzione della situazione negli ospedali.
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