In Italia, la cultura di estrema destra attacco-liberazione

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In Italia, la cultura di estrema destra attacco-liberazione

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Dalle emittenti pubbliche alle prestigiose istituzioni culturali del Paese, il governo italiano sta cercando di promuovere i valori ultraconservatori in modo più o meno diretto.

Da quando è al potere, l’estrema destra italiana ha avuto un’ossessione: “Cambiare la narrativa del Paese”. In breve, promuovere i valori nazionalisti e tradizionali e ripensare la storia del Paese. Nel febbraio 2023, il Segretario di Stato alla Cultura (Fratelli d'Italia), Gianmarco Massi, ha chiesto pubblicamente questo obiettivo, in vista del rinnovamento dell'amministrazione pubblica del settore audiovisivo di Roy: “Si tratta di cambiare il paradigma culturale.” Del resto, secondo lo storico Giovanni de Luna, “Dopo la caduta del fascismo si vuole mettere in discussione il Trattato della Memoria in occasione della nascita della Repubblica Italiana. Lo scopo è minimizzare i crimini di Mussolini, che per esempio fece ancora cose buone, sostenendo che i tedeschi erano responsabili la crudeltà della Repubblica Sociale di Salò, o che sia stata la reazione dei sostenitori del movimento. Non c'è nulla di storico in questa storia, ma l'intento era quello di mettere sullo stesso piano fascismo e antifascismo, e la volontà di minimizzare la responsabilità dei gruppi neofascisti nella strategia della tensione degli anni '70.

A dare priorità a questa azione è la televisione, che ha già trasmesso, tra le altre, una serie sulla caduta del Duce nel 1943, p.

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