In Italia il mercato del biologico sta cercando di risollevarsi

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In Italia il mercato del biologico sta cercando di risollevarsi

Il consumo di prodotti biologici diminuirà dell’8% tra il 2021 e il 2022, poiché il mercato italiano cerca di ristrutturare la propria offerta per aumentare gli acquisti.

L’erba non è sempre più verde della porta accanto. Tuttavia, questo è esattamente ciò che gli esperti biologici italiani hanno notato l’11 gennaio 2023. Come il suo vicino francese, anche l’Italia ha registrato un calo del consumo di prodotti biologici alla fine della crisi sanitaria.

Meno rinculo del solito

“Fino alla fine del 2021, il consumo di prodotti biologici in Italia rimane forte, stime Paolo BruniPresidente CSO Italia, cooperativa che riunisce diverse aziende italiane leader nella produzione di ortofrutta. Tra il 2020 e il 2021, abbiamo osservato un piccolo calo di due punti nel consumo di frutta e verdura biologica rispetto agli 8-10 punti nel settore convenzionale. Il biologico era buono. ”

Ma oggi la situazione è cambiata. “La crisi economica che colpisce l’Europa si fa sentire nei consumi di prodotti biologici”, continua. Sebbene il mercato biologico stia ancora performando meglio del mercato convenzionale, il suo consumo è diminuito di 8 punti nel 2022 (rispetto ai -14 punti convenzionali).

Una questione di prezzo e offerta

Tuttavia, i segnali inviati dall’Europa passano attraverso la strategia Dalla fattoria alla tavola, premere per cambiare più superfici. Gli esperti hanno messo in guardia sui salari dei produttori. “I costi del biologico erano più alti del convenzionale e le rese erano inferiori. Prima della crisi sanitaria, avevamo a che fare con il problema dell’imballaggio dei prodotti biologici, avvertendo Vincenzo Finelli Direttore generale Nuovo OroGel, una cooperativa di frutta e verdura biologica fresca. È necessario vendere a un prezzo più alto. Occorre aumentare la disponibilità di prodotti biologici sugli scaffali e diversificare la fascia di prezzo per soddisfare il potere d’acquisto dei consumatori. “

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“Nei nostri punti vendita di riferimento a Milano o Bologna, le mele convenzionali hanno sugli scaffali almeno nove referenze diverse, contro le due o tre referenze in agricoltura biologica, afferma Paolo Bruni. Dobbiamo riuscire a organizzare la distribuzione per espandere il biologico. Limiti”.

Conformità e promozione

Anche i prodotti biologici italiani sono destinati all’export. “L’Europa occidentale ha un grande potenziale per noi”, afferma Sandra SangiuloResponsabile export e marketing Immatricolato Italia. I paesi scandinavi sono diventati più ricettivi al biologico, mentre i consumatori britannici continuano a diffidare della certificazione biologica. Il mercato francese è un buon punto di ingresso per i clienti, ma la linea “zero residui di pesticidi” sta crescendo e rivoluzionando il mercato biologico”.

Per rispondere alle domande dei consumatori e stimolare i consumi, l’Unione Europea e CSO Italy hanno lanciato il progetto Made in Nature. Con un budget di 2.200.000 euro, mira a promuovere la coltivazione biologica di frutta e verdura in Germania, Danimarca, Italia e Francia.

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