Venerdì 16 febbraio si è aperto a Roma un processo che contrappone il colosso energetico italiano Eni, controllato dallo stato, alle ONG ambientaliste che sperano di ridurre drasticamente le sue emissioni di gas serra.
Greenpeace Italia e Reacom hanno intentato una causa contro 12 cittadini di regioni italiane duramente colpite da eventi meteorologici estremi e vogliono costringere Eni a pagare per il suo contributo al cambiamento climatico. Questi ricorrenti sostengono che le politiche di Eni vengono seguite “In flagrante violazione dell'Accordo di Parigi”Lo storico accordo del 2015 mira a frenare il riscaldamento globale e ad attuare strategie per farlo “Lobbying e greenwashing” ridurre la propria responsabilità.
Ispirandosi a un caso giudiziario del 2021 nei Paesi Bassi che ha costretto il colosso petrolifero Shell a ridurre le sue emissioni, i querelanti sperano di costringere Eni a ridurre la propria impronta di carbonio del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020.
Vogliono anche costringermi “Disclaimer” Dicono che il danno causato dalle sue emissioni di gas serra è maggiore di quello prodotto dall’Italia nel suo insieme.
L'avvocato di Greenpeace Italia, Alessandro Gariglio, ha dichiarato venerdì che le parti hanno scambiato documenti, compresi i risultati tecnici e peritali, e che il tribunale dovrebbe fissare presto la data per la prossima udienza.
“Diritto alla vita, alla salute, alla vita privata e familiare”
I cambiamenti climatici causati dalle attività umane stanno aumentando l’intensità e la frequenza di eventi meteorologici estremi come ondate di caldo, siccità e incendi, mettendo a rischio tutti gli abitanti del pianeta. Greenpeace Italia e Recomon hanno pubblicato un rapporto che conosce gli effetti dell'estrazione di combustibili fossili sul clima sin dagli anni '70. Azioni oggetto di azioni legali
Il tribunale di Roma doveva decidere se tutte e tre le parti erano inadempienti “Diritti umani alla vita, alla salute, alla vita privata e familiare”.
Eni ha già informato la Corte “Strategia di decarbonizzazione”Ciò, secondo lui, armonizza tre obiettivi: “Sostenibilità, sicurezza energetica e prosperità della nazione”. Venerdì l'azienda ha promesso di dimostrarlo durante il processo “Le affermazioni di Greenpeace e RECOMM non hanno alcuna base legale e fattuale”.
Il caso è il primo avviato contro un’azienda privata in Italia e segue azioni legali legate al clima in tutto il mondo.
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