venerdì, Novembre 22, 2024

In Italia gli avversari di destra temono l’arrivo della “democrazia”.

“Mi viene descritta dalla stampa estera come un pericolo per la democrazia, per la stabilità italiana, europea e internazionale”, ha detto Giorgia Meloni in un video registrato la scorsa settimana in francese, spagnolo e inglese per confermare le sue intenzioni. “Un’assurdità”, crede Potrebbe diventare la prima donna presidente del Consiglio in Italia Se dobbiamo credere ai sondaggi per le elezioni dell’assemblea del 25 settembre.

Il suo partito Fratelli d’Italia domina la coalizione di destra e centro. Giura di bloccare i battelli di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo per proteggere la “patria italiana, la cui identità cristiana è a rischio”. Ma è soprattutto il suo programma di riforma costituzionale a guidare la campagna elettorale.

Elezione diretta del Presidente

I sondaggi indicano una vittoria per la destra. Otterrà i due terzi dei seggi in Parlamento. Una porta che gli darebbe il potere di rivedere la costituzione e conferirebbe al presidente italiano più poteri di quelli che ha oggi. Il programma della coalizione di destra attua il modello francese o americano e prevede l’elezione diretta del presidente, che guida il gabinetto.

Insieme a una “flat tax” che consentirebbe di limitare le tasse dei contribuenti, è un altro cavallo di battaglia del campo conservatore per alleviare la cronica instabilità politica che affligge la penisola. Ha conosciuto sette governi nell’ultimo decennio, con una vita media non superiore ai diciotto mesi. “Il presidenzialismo rende il governo della nazione più forte, più stabile e più competitivo”, afferma Georgia Meloni.

I pericoli della democrazia

“Con la riforma costituzionale, Sergio Mattarella deve dimettersi”, ha dichiarato Silvio Berlusconi . Le dimissioni dell’attuale Presidente hanno suscitato grande scalpore. Le Cavaliere non ha mai nascosto il suo sogno di diventare capo dello Stato ei suoi avversari temono che una destra vittoriosa prenda tutto il potere.

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Il pericolo di un ritorno al fascismo non è più costantemente marchiato Dissidenti della Georgia Meloni . Hanno notato la sua condanna delle leggi antisemite varate da Benito Mussolini, ma soprattutto la sua fedeltà al blocco atlantico e il suo sostegno alla causa ucraina. “Non è il rischio di un ritorno alla dittatura, ma l’arrivo di una democrazia come il suo amico e modello Viktor Orbán”, attacca il leader del Pd (centrosinistra) Enrico Letta.

Indica il suo autoritarismo radicale, l’ambivalenza del suo entourage contro il misticismo fascista, il suo scetticismo climatico, i suoi valori e identità conservatori, la sua retorica violenta sugli immigrati. «Non lasceremo che l’Italia torni indietro, insiste Enrico Letta. Siamo a un bivio della nostra storia. Il prossimo 25 settembre saremo loro o noi».

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