In Germania, il temuto grande sciopero finalmente non ci sarà. Il sindacato IG Metall ei datori di lavoro hanno annunciato nella mattinata di venerdì 18 novembre di aver raggiunto un accordo su un aumento salariale, dopo 12 ore di discussione e cinque tornate di trattative.
Valido solo per il Baden-Württemberg, questo accordo “di prova” dovrebbe essere adottato da altre regioni nei prossimi giorni. IG Metall ha richiesto un aumento rinegoziabile dell’8% in un anno, a causa dell’inflazione record, per 3,9 milioni di dipendenti nell’industria dei metalli e dell’elettronica, Germania centrale.
L’accordo prevede un aumento salariale del 5,2% a giugno 2023, seguito da un ulteriore aumento del 3,3% a partire da maggio 2024, ovvero dell’8,5% in due anni. A questo si aggiunge un bonus, anch’esso erogato in due rate, per un importo complessivo di 3.000 euro. L’accordo è valido per due anni. Questi bonus saranno esentasse, grazie a una misura adottata dal governo nell’ultimo pacchetto di agevolazioni fiscali, che consente alle aziende di effettuare pagamenti eccezionali ai propri dipendenti, fino a 3.000 euro, esenti da tasse e contributi sociali. Il dispositivo è vantaggioso sia per i datori di lavoro che per i sindacati e ha notevolmente ridotto la pressione sui negoziatori.
Un potente stabilizzatore
Berlino temeva che un forte aumento dei salari nell’industria avrebbe portato a un aumento dell’inflazione e al fallimento delle imprese, o avrebbe portato a una pericolosa spirale dei prezzi dei salari che si sarebbe diffusa in tutta l’economia. Aumenti salariali graduali e bonus erano i metodi preferiti dagli economisti per evitare tali effetti e venivano già utilizzati nelle trattative nell’industria chimica. Ora sembra che la minaccia di un vortice sia in gran parte diminuita. Riferendosi all’importanza politica della questione, il Cancelliere, Olaf Scholz, ha parlato dei risultati dei negoziati, accogliendo con favore i risultati. Un’eccezione al principio di autonomia delle parti sociali, Santa Croce del Reno.
IG Metall ha accolto con favore il compromesso. Jörg Hofmann, Presidente di IG Metall, ha sottolineato che l’impiegato tecnico dovrebbe percepire, grazie a incrementi e pagamenti individuali, ulteriori 7.000 euro complessivi entro la fine del periodo. Tuttavia, l’aumento non è sufficiente a compensare l’inflazione, che attualmente è oltre il 10% oltre il Reno, e che dovrebbe continuare il prossimo anno a un livello elevato.
Tuttavia, l’accordo salariale contribuisce a “Stabilizzare la situazione”Il funzionario sindacale ha aggiunto, preservando il potere d’acquisto dei dipendenti. La IG Metall, che ha negoziato i settori che pagano i salari più alti, è un potente fattore di stabilità economica e sociale oltre Reno.
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