In Francia, l’82% degli automobilisti è soddisfatto della propria auto elettrica

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In Francia, l’82% degli automobilisti è soddisfatto della propria auto elettrica

Mentre il mondo si interroga sul futuro dell’auto elettrica, la Francia rappresenta un’eccezione positiva. Un recente studio condotto da McKinsey & Company ha rivelato che solo il 18% dei proprietari francesi di auto elettriche sta pensando di tornare all’energia termica.

Peugeot e-3008 // Fonte: Peugeot

Su oltre 30.000 automobilisti intervistati in tutto il mondo dall’azienda Mackenzie, il 29% di coloro che attualmente guidano veicoli elettrici stanno valutando la possibilità di passare a un motore a combustione con il prossimo acquisto. Ma questo è nella media.

Mentre alcuni paesi faticano a convincere i propri automobilisti dei vantaggi dell’energia elettrica, la Francia si distingue per un tasso di soddisfazione impressionante. Secondo lo studio condotto da McKinsey & Company, Solo il 18% dei proprietari francesi di auto elettriche sta pensando di tornare al sistema termico. Si tratta di un numero che, se messo in prospettiva, rivela il successo della strategia francese nel campo della mobilità elettrica. Con l’82% di guidatori soddisfatti, la Francia è molto più avanti rispetto a paesi come gli Stati Uniti (54% soddisfatti) o l’Australia (51%).

Fonte: McKinsey

Da notare che la Francia ha un contesto particolarmente favorevole per l’adozione dei veicoli elettrici, soprattutto a causa dell’elevato costo del carburante convenzionale. I prezzi alla pompa sono tra i più alti d’Europa. Questa situazione, unita all’elettricità relativamente a buon mercato grazie alla produzione di energia nucleare, rende l’uso quotidiano di un’auto elettrica finanziariamente vantaggioso per molte famiglie francesi. Il contrasto è chiaro con i prezzi storicamente bassi della benzina negli Stati Uniti o in Australia.

Fonte: Australian Petroleum Institute

Inoltre, la Francia beneficia di una copertura di stazioni di ricarica molto più elevata rispetto agli Stati Uniti o all’Australia, soprattutto se si tiene conto della differenza di superficie tra questi paesi. Con più di 100.000 punti di ricarica pubblici sparsi in un’area relativamente piccola, gli automobilisti francesi sono meno inclini all’“ansia da autonomia” rispetto ai loro colleghi americani o australiani. Questa densità di infrastrutture di ricarica, combinata con le distanze medie più brevi tra le città, rendono l’uso quotidiano di un’auto elettrica più pratico e meno stressante in Francia.

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Inoltre, non c’è dubbio che le case automobilistiche francesi abbiano svolto un ruolo importante nel successo della transizione elettrica in Francia. Marchi come Renault, con la sua ammiraglia Zoé (presto sostituita dalla R5), o Stellantis (Peugeot, Citroen, Fiat, ecc.) con la sua gamma elettrica, hanno saputo offrire auto più adatte alle esigenze e alle aspettative. Dal mercato francese.

E per chi sta tornando in termica?

Ora che diventerà elettrico al 100%, sembra esserci una soluzione che risalta: gli ibridi non ricaricabili. Nel maggio 2024, questa tecnologia ha registrato la crescita più forte della quota di mercato in Europa. Un compromesso che attira sempre più automobilisti, poiché rappresenta una transizione graduale all’elettricità senza limitazioni di autonomia e ricarica.

Al di là del dibattito tra elettricità e calore, lo studio rivela un’interessante tendenza di fondo: il 29% degli intervistati prevede di sostituire la propria auto personale con altre forme di trasporto nei prossimi 10 anni. Una domanda profonda sulle nostre abitudini di trasporto che potrebbe avere un impatto maggiore sull’ambiente rispetto a un semplice passaggio all’elettricità.


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