Il telescopio James Webb manda buone notizie: il suo scudo termico si apre e ha una buona scorta di carburante. Quindi continua tranquillamente sulla sua strada verso la sua orbita finale.
Quando funzionerà a pieno regime, il James Webb Telescope sarà enorme, con uno scudo termico di 12 metri per 22 metri. Ovviamente non può essere lanciato nella sua interezza, il che spiega perché le settimane successive al lancio continuano a innervosire gli operatori a terra, ovvero quando vengono disposte le sue varie parti. Ma per ora, non hanno altro che buone notizie da condividere.
Sulla strada per la sua orbita finale, a 1,4 milioni di chilometri dalla Terra, il telescopio ha iniziato ad aprire il suo scudo termico senza il minimo ostacolo. La distribuzione avverrà in cinque fasi distinte e abbiamo appreso che le prime due fasi hanno avuto successo. In pratica, ciò corrisponde alle porzioni anteriore e posteriore del parasole, il che significa che James Webb è ora esposto per tutta la lunghezza. I prossimi passi saranno dispiegare le unità sinistra e destra dello scudo termico, prima di separare i suoi diversi strati. Infine, tutti questi elementi verranno allungati per rafforzare il tutto, aumentare la protezione e consentire al telescopio di raggiungere la sua dimensione massima. Tutto questo richiederà altri quattro o cinque giorni.
Più di 10 anni di riserva di carburante
L’altra grande novità arriva dall’analisi del livello del carburante, che permette ai motori di mettere a punto la traiettoria per raggiungere l’orbita finale. I motori che verranno utilizzati a lungo termine per mantenere il satellite in questa orbita e dirigerlo durante le osservazioni. Dato che James Webb ha lasciato una certa quantità di carburante, è ovvio che più economiche sono le prime operazioni, più a lungo il telescopio sarà in grado di funzionare. Dopo due manovre per correggere la sua rotta, i pronostici si sono fatti più che rassicuranti: “Il telescopio avrà abbastanza carburante per operare in orbita per più di 10 anniIl successo è stato attribuito in gran parte al lancio del razzo Ariane 5, la cui precisione durante il lancio del razzo James Webb ha superato le aspettative.
Infine, commettiamo l’errore di parlare dell’estensione della base su cui è montato il telescopio stesso, che doveva anche sollevarsi una volta nello spazio per fornire un campo visivo più ampio. Il processo si è svolto ancora una volta senza intoppi. Per seguire l’evoluzione del telescopio, che ora si trova a circa 700.000 chilometri dalla Terra, un sito: Dov’è il web?.
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