Nel football americano lo chiamiamo “bunt”: una lunga distanza ai piedi per scongiurare il pericolo. Giovedì sera, dopo una serie durata tutta l’estate, il Senato degli Stati Uniti Convalida della patch Alzare il tetto del debito fino al 3 dicembre di 480 miliardi di dollari, che resta da approvare alla Camera dei Rappresentanti. e In caso di inadempienza — che potrebbe causare una grave crisi economica — e quindi essere evitata, è in un certo senso tornare al punto di partenza: i democratici hanno due mesi per raggiungere un compromesso o per passarlo in vigore senza l’aiuto dei repubblicani.
Giovedì sera, il Senato ha inizialmente votato con un margine molto stretto (61 voti contro 38) per consentire un voto sul debito a maggioranza semplice, invece dei tre quinti normalmente necessari per evitare l’ostruzione del Parlamento (“phileposter”). Poi, nel processo, l’innalzamento del tetto del debito è stato votato dai soli democratici, 50 a 48 (due senatori repubblicani assenti).
“Sentirsi sollevato”
Il segretario al Tesoro Janet Yellen ha dichiarato alla CNN il 3 dicembre che “rimane un breve lasso di tempo” e “l’incertezza a lungo termine rimane”. “Tutti, me compreso, hanno tirato un sospiro di sollievo” con questo accordo, ha ammesso.
L’accordo raggiunto giovedì, infatti, non fa che ritardare fino alla fine di novembre una battaglia parlamentare che si preannuncia epica. Il presidente repubblicano Mitch McConnell ha esortato i democratici a trovare – da soli – una soluzione permanente entro dicembre attraverso il processo di “riconciliazione”, il tipo di complessa navetta parlamentare che consente a una maggioranza di approvare un semplice testo al Senato.
Oltre al limite del debito, il Congresso dovrà anche approvare entro l’inizio di dicembre un nuovo bilancio se si vuole evitare la paralisi dei servizi federali, soprannominata la “chiusura”, nonché due massicce buste di spesa che Joe Biden vorrebbe, quasi 5.000 miliardi di dollari. Quindi i Democratici possono respirare, ma la tregua durerà solo poco tempo.