Il produttore Pirelli dovrà fare a meno della finanziaria cinese Silk Road

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Il produttore Pirelli dovrà fare a meno della finanziaria cinese Silk Road

Il governo nazionalista italiano di Giorgia Meloni vuole proteggere alcuni settori industriali considerati strategici dall’influenza cinese. Il Silk Road Fund, controllato da Pechino, ha deciso di lasciare il capitale del leggendario produttore di pneumatici Pirelli.

Realizzato sotto bandiera cinese nel 2015, il fornitore ufficiale della Formula 1 Pirelli, che ha recentemente prolungato il suo contratto fino al 2027, dovrà fare a meno di uno dei suoi azionisti, il fondo di investimento cinese Silk Road.

Ha deciso di vendere la sua quota del 9% nel capitale del gruppo italiano per circa 560 milioni di euro. Nella serata di mercoledì 29 maggio sono state collocate sui mercati 90 milioni di azioni a 5,76 euro ciascuna.

Il primo atto ha avuto luogo nel settembre 2023. Poi Silk Road raggiunse un accordo che legò il maggiore azionista di Pirelli al conglomerato cinese Sinochem. Quest’ultimo rappresenta il 37% ed è senza dubbio considerato più importante a Roma.

Il governo italiano ha poteri speciali ai sensi della legge “golden power”. Roma cerca di ridurre l’influenza degli investitori cinesi nei settori considerati strategici per l’Italia.

All’inizio del 2023, il governo ha imposto una tassa a Pirelli con un decreto volto a ridurre l’influenza degli investitori cinesi all’interno del produttore senza costringerli a vendere le proprie azioni, cosa che alla fine Silk Road ha fatto.

La holding italiana Campfin è entrata nel capitale giovedì 30 giugno, dopo aver ritirato i fondi controllati da Pechino. Camfin e la sua controllante MTP, riacquistando una quota pari al 2,2%, hanno aumentato la loro partecipazione nel Gruppo Spa dal 20,58% al 22,78%.

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