Le prime discussioni sulla formazione di un governo di coalizione belga fallirono. Bart de Wever, leader del Partito conservatore fiammingo (N-VA), ha consegnato il suo mandato di capo negoziatore al re Filippo, che glielo aveva affidato il 10 luglio, citando il fallimento dei suoi colloqui con altri quattro partiti belgi che erano pronto al momento. Giovedì sera, 22 agosto, il Palazzo Reale ha annunciato la formazione di una coalizione di governo.
Lo chiamò il re dei belgi “allenatore”È il ruolo attribuito alla persona che generalmente ha maggiori probabilità di diventare Primo Ministro. Cinque partiti fiamminghi e valloni hanno deciso di provare a formare una coalizione dopo le elezioni di giugno.
Venerdì il re Filippo inizierà nuove consultazioni “Con i capi dei cinque partiti che parteciperanno ai negoziati per formare il nuovo governo”.Lo rende noto il Palazzo Reale in un comunicato stampa.
Questi primi colloqui vacillarono sulle questioni fiscali, con i liberali francofoni che rifiutarono una proposta di tassa sulle plusvalenze, che era stata sostenuta dai socialisti fiamminghi. Il Belgio, con un deficit pubblico pari al 4,4% del Pil, è uno dei sette paesi europei soggetti a procedimenti per violazione delle regole di bilancio dell’Eurozona.
Per quanto riguarda N-VA, quattro partner si sono accordati a luglio per discutere del futuro governo. Si tratta dei liberali del Movimento riformista (MR), del partito centrista Les Engagés e, sul versante neerlandese, dei cristiano-democratici (CD&V), e di Voorweit, l’ex partito socialista fiammingo, unico partner della sinistra. Insieme, questi cinque partiti rappresentano la maggioranza di 81 dei 150 seggi della Camera dei Rappresentanti belga.
Uno Stato considerato ingovernabile
Al termine delle consultazioni con il re Filippo, in linea di principio dovrebbe essere nominato un altro negoziatore, che potrebbe essere lo stesso signor de Wevre, per riprendere i negoziati. Questi possono continuare ancora per diverse settimane, come generalmente avviene in questo regno.
Il Belgio è considerato ingovernabile e nel 2010-2011 è rimasto 541 giorni senza un governo completo. È un record a cui il Paese non era lontano quando una coalizione di sette partiti guidata dall’attuale primo ministro Alexander De Croo ha finalmente visto la luce nell’autunno del 2020, 493 giorni dopo le elezioni del 2019.
Il voto del 9 giugno – in concomitanza con le elezioni europee – è stato segnato dalla vittoria della destra e del centrodestra, con uno schieramento senza precedenti tra Vallonia (il sud francofono) e Fiandre (il nord neerlandese), dove la destra è tradizionalmente presente. Nella maggioranza. Ciò ha fatto sì che la coalizione di sette partiti guidata da De Croo perdesse la maggioranza. Questa squadra faceva affidamento in gran parte sulla sinistra francofona. Il Primo Ministro uscente è stato responsabile della gestione degli affari correnti fino alla nomina del suo successore.
In Belgio, il partito N-VA è stato effettivamente legato al potere tra il 2014 e il 2018, ma la carica di Primo Ministro non è mai andata a un rappresentante di questo partito che si autodefinisce “N-VA”. “Alzarsi” E le richieste “Massima indipendenza” Per le regioni delle Fiandre e della Vallonia affinché possano attuarle “Una politica su misura per la loro comunità”.