Manifestanti sabato a Novara, nel nord Italia Pass salute “Travestito” da deportati ha causato un’onda d’urto
Italia, Dentro e fuori dal mondo politico
comunità ebraica.
“L’altro ieri a Novara abbiamo visto pigiami a righe che segnavano la deportazione nei campi di sterminio nazisti. Sono immagini che non credo di poter vedere”, ha condannato Nomi de Cezni, presidente dell’Unione italiana delle comunità ebraiche (Ucei), in un articolo del quotidiano La Stampa. Queste sono “immagini senza senso e totale ignoranza e allo stesso tempo pericolose”, ha detto, aggiungendo che “è inaccettabile considerarle come un’espressione della libertà di espressione”. Questo è un “insulto intollerabile”.
Linee e numeri in bianco e nero
Dal 15 ottobre l’obbligo di rilascio delle tessere sanitarie è stato esteso a tutti i luoghi di lavoro, provocando proteste in diverse città della penisola. I media italiani hanno spesso fatto eco a Novara, città di 100.000 abitanti tra Milano e Torino.
In testa al corteo, “Stop alla dittatura” oppure “Non sottometterci alla repressione, noi ci opponiamo!” Fatta eccezione per tali banner. I manifestanti indossavano abiti da prigioniero dei campi nazisti per confrontare le restrizioni antigovernative con la dittatura nazista. Oltre alle strisce bianche e nere sui loro vestiti, alcuni manifestanti hanno incollato un numero che indicava il numero di prigionieri nei campi che volevano. Auschwitz Dovrebbe essere indossato come segno di riconoscimento.
“Vergogna”
Il ministro della Sanità italiano Roberto Speranza si è detto “scioccato da queste persone riferendosi ai campi di tortura”. Alejandro Connelly, sindaco di Novara, esponente della Lega di estrema destra di Matteo Salvini, ha espresso la sua forte condanna: “Confronta la posizione ideologica sul vaccino o sul pass sanitario al lato più triste della nostra storia e alla popolazione esiliata. È un peccato che vengano umiliati, torturati e uccisi».
La tessera sanitaria certifica che la persona che lo indossa è stata vaccinata e si è ripresa dopo essere stata contagiata Govit-19, O ha un test negativo recente. L’Italia, primo Paese europeo colpito dall’epidemia nel febbraio 2020, ha pagato a caro prezzo con oltre 130.000 morti. A questo punto in Italia quasi l’83% delle persone con più di 12 anni è vaccinato.