Il marchio di mobili Habitat è in subbuglio

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Il marchio di mobili Habitat è in subbuglio

Venerdì 24 novembre i dipendenti di Habitat hanno manifestato davanti al negozio nel quartiere Pont Neuf di Parigi, di cui era stata promessa la chiusura. “Tra due settimane, durante il periodo dei saldi natalizi.”Ratiba Hammash, rappresentante del sindacato centrale della CGT, è nel panico. Il marchio di mobili, di proprietà dal 2020 di Thierry Le Genique, è in crisi “modalità drammatica”errore “Pagamento ai propri fornitori e prestatori di servizi dalla primavera 2021”dice il rappresentante sindacale.

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Nel corso della riunione del Comitato economico e sociale di giovedì 16 novembre, la direzione dell’azienda, che impiega 500 persone in Francia, ha annunciato la chiusura di otto dei suoi ventisei negozi attivi in ​​Francia. Oltre al negozio di Pont Neuf, i cui 20 dipendenti saranno riassegnati, secondo la direzione, ad altri punti vendita nella regione Ile-de-France, l’elenco delle chiusure comprende negozi a Grenoble, Reims, Tolone, Nizza, Albi, Rennes e Nantes.

“Habitat risente dell’attuale calo del traffico nei negozi e del calo del potere d’acquisto nel contesto della flessione del mercato delle apparecchiature domestiche.”L’azienda ha spiegato in un comunicato stampa che è così “Negli ultimi due anni abbiamo dovuto affrontare una crisi energetica e l’aumento dei costi di trasporto e delle materie prime”. E questo è “Ereditato da un passato difficile”.

Flusso di cassa negativo

Nel 2020, il Gruppo Cavum, franchisor dei negozi But e Darty, ha dismesso il marchio Habitat, che non aveva potuto modificare dalla sua acquisizione nel 2011. La catena contava trentasei filiali, di cui ventisette in Francia, e uno nel 2011 a Monaco, cinque in Spagna e tre in Svizzera. Il distributore ha poi indicato che il suddetto dipartimento dell’edilizia abitativa lo aveva fatto “Realizzato un fatturato annuo di 100 milioni di euro a fronte di un consumo di cassa di 13 milioni durante l’anno finanziario terminato il 30 settembre 2019.”.

Questo trasferimento è stato accompagnato da “Mezzi per l’attuazione del piano di sviluppo”con uno scopo “Ritorno alla redditività”, definisce il documento di riferimento per il gruppo quotato in Borsa. Il flusso di cassa di Habitat è stato ricostituito fino a 15 milioni di euro e ha beneficiato di scorte per un valore di 18 milioni di euro, come definito nel Lunedì Hervé Giaoui, Presidente di Kavum.

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Le difficoltà che il marchio affronta oggi sono che non è riuscito a portare a termine l’acquisto del marchio Habitat, secondo l’accordo previsto con Cafom per un importo di 12 milioni di euro, prima dell’ottobre 2023. Senza attendere la scadenza di questo termine, le due parti ha rivelato, a marzo, un’estensione di questa opzione di acquisto fino a settembre 2026 e continuano il contratto di licenza esclusiva.

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