È un terremoto, una questione che la dice lunga sulla sofferenza del Made in Germany, di fronte alla concorrenza asiatica sempre più minacciosa. Il gruppo di grande successo Viessmann, specializzato in sistemi di riscaldamento, fondato nel 1917, ha annunciato martedì 25 aprile l’intenzione di cedere il proprio core business a un concorrente americano, per una cifra stimata in 12 miliardi di euro, per creare un Campione del mondo per le soluzioni intelligenti per il clima e l’energia.
L’evento ha suscitato scalpore oltre Reno e alcuni politici si sono pentiti di aver visto passare in mani straniere un’azienda tradizionalmente innovativa, incapace di adattarsi da sola alle turbolenze in corso.
L’annuncio dell’accordo arriva pochi giorni dopo che Berlino ha annunciato le sue linee guida “trasferimento di calore”, consentendo di ridurre rapidamente le emissioni di gas serra degli edifici: dal 2024 ogni nuovo impianto di riscaldamento installato dovrà funzionare con il 65% di energia rinnovabile. Dal prossimo anno non sarà più possibile installare nuovi impianti di riscaldamento a gas oa gasolio attraverso il Reno. Ed entro il 2030, 500.000 pompe di calore elettriche a emissioni zero raggiungeranno ogni anno gli edifici tedeschi, con il sostegno dello Stato. Mercato del Secolo.
Per Fissmann, questa riforma ha una conseguenza ambivalente: mentre il gruppo tedesco è considerato il primo produttore di pompe di calore, non è in grado di aumentare la sua produzione abbastanza velocemente per soddisfare l’esplosione della domanda in arrivo, soprattutto perché produce ancora una quota significativa di la sua uscita. Rotazione con sistemi di riscaldamento fossili. Il rischio è di cedere il passo ai colossi asiatici, come Daikin, Samsung o LG, che sono in grado di produrre in serie sistemi di climatizzazione e pompe di calore a prezzi molto competitivi.
“mercato leader”
Così Viessmann ha fatto la scelta drastica di vendere l’85% della sua attività al suo concorrente, Carrier, della Florida, compresa la specialità altamente redditizia delle pompe di calore. Questa alleanza dovrebbe consentire al gruppo tedesco di spingere la propria produzione e abbassare i prezzi.
Da parte sua, l’America spera di penetrare più facilmente nel mercato europeo. “Per Carrier, la Germania è un mercato leader. Penso che vogliano provarlo ed espandere la loro distribuzione di pompe di calore negli Stati Uniti. Ove applicabile, per gentile concessione dell’Inflation Reduction Act [IRA] », afferma l’economista Jens Sudkomm, professore di economia internazionale all’Università di Dusseldorf.
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