La convocazione al Nacional di Matteo Redegui, italiano naturalizzato argentino che non aveva mai giocato in Europa, ha portato alla luce un eterno dibattito in Italia: il caso “Orienti”. Questa parola deriva dal latino NativoDerivato da questo mi sveglio, e può essere tradotto come “da, proveniente da, proveniente da”. In questo senso il termine definisce tutti i discendenti di immigrati italiani che, nel corso dei secoli, si sono recati all’estero senza tornare in Italia. Oggi, il numero di Oriente è stimato tra i 60 e gli 80 milioni, il Sud America ha una grande diaspora, illustrata dalle successive ondate di immigrazione che si sono verificate nel XIX e XX secolo quando circa 30 milioni di italiani hanno lasciato la chiusa per entrambe le Americhe. . In Argentina, secondo gli ultimi rapporti pubblicati, gli italo-argentini costituiscono circa il 47% della popolazione totale, ovvero 19,7 milioni. L’Uruguay ha quasi il 45% della sua popolazione di origine orientale, mentre il Brasile ha meno del 13% della sua popolazione di origine italiana.
Nella storia della Squadra Azzurra, molti giocatori hanno fatto parte di questa community sudamericana. Un movimento i cui primi artefici furono il brasiliano Anfilogino Quarisi e gli argentini Raimundo Orsi, Enrique Cuaita, Luis Monti e Attilio Demaria, nati in Sud America, ma campioni del mondo nel 1934 con l’Italia. Per più di 40 anni, nessun Oriundo ha indossato la maglia della Nazionale dalla clamorosa sconfitta ai Mondiali del 1966, dove l’argentino Omar Sívori e il brasiliano José Altafini furono accusati di aver spiegato le eliminazioni della fase a gironi all’URSS e alla Corea del Nord. Il Cile non è riuscito a trovare corrispondenza negli anni 2000 con Mauro Camoranesi (Argentina) e poi Thiago Motta (Brasile). Più di recente, durante la corona europea contro l’Inghilterra nel 2021, tre brasiliani hanno raggiunto la vetta del Nacional con l’Orient, Emerson Palmieri, Jorginho e Rafael Toli, tutti e tre nati e (soprattutto) allenati in Brasile.
Una domanda fuori dal contesto del gioco
Ma un vero problema nasce con la selezione di Matteo Redegui in Italia, tanto più che quest’ultimo non ha mai giocato in Italia. Un numero crescente di defosi e giornalisti lamenta che portare talenti stranieri – qui sudamericani – soffoca lo sviluppo e le opportunità dei giovani giocatori italiani nati e formati in Italia. Nelle colonne è stata rivelata una statistica allarmante Stampa : Il tempo di gioco dei giocatori italiani Under 21 in Serie A è solo l’1,5% del tempo complessivo del campionato. Tante voci si sono levate in questi giorni per criticare l’assenza dei giovani attaccanti Lorenzo Luca, Moise Kean, Sebastiano Esposito, Andrea Pinamonti o Alessio Zerpin. Un altro capitale spesso citato: l’orgoglio italiano. In un Paese così legato alla sua nazionale, al suo campionato e alla sua cultura calcistica, c’è chi disprezza l’afflusso di giocatori che usano la Nazionale come un semplice piano B di carriera senza senso proprio e niente di specifico. connessione Secondo un sondaggio condotto da Gazzetta dello Sport Nel 2015, al 74% dei lettori non piaceva che Orundi indossasse la maglia della nazionale.
Il leggendario allenatore Cesar Maldini ha detto in onda nel 2011. Incontro radiofonico : “Considero un vero e proprio ritorno al passato chiamare Orientee. Mi oppongo al suo utilizzo nel nostro Nacional”. Se solo Arico Sacchi o Roberto Mancini condividessero una volta questa opinione. Quest’ultimo ha cambiato completamente la sua visione delle cose: “Qualche anno fa ho detto che solo i giocatori nati in Italia dovrebbero giocare per la Nacional. Ma non mancano ancora questi giocatori e il mondo è cambiato. Tutte le nazionali europee hanno giocatori naturali. Abbiamo giocatori che attraversano l’intero sistema delle giovanili italiane e giocano per la squadra maggiore in un altro paese. Ora faremo lo stesso. Oggi in Italia ci sono pochissimi giocatori quindi non ha senso discuterne. Se c’è l’opportunità di ottenere nuovi giocatori, faremo di tutto per ottenerli.Roberto Mancini ha chiarito nella sua prima conferenza stampa della sosta per le Nazionali di essersi difeso dopo aver scelto di convocare Matteo Redegui, in gol contro i Tre Leoni, per i due incontri di Inghilterra (23 marzo) e Malta (26 marzo). ) nel girone C delle qualificazioni europee.
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