Manutenzione esclusiva – Imprigionato a Tbilisi e che si dice avvelenato dal Cremlino, l’ex presidente georgiano considera inevitabile il successo di Kiev. Secondo lui, questo porterà al riavvicinamento del suo paese all’Unione europea.
Il governo georgiano ha incarcerato l’ex presidente riformista ed europeista Mikheil Saakashvili dall’ottobre 2021, quando ha deciso di tornare nel suo Paese dopo otto anni di esilio all’estero. Negate le cure mediche, sostenendo di essere stato avvelenato da agenti del potere filo-russo guidati dall’oligarca Bidzina Ivanishvili, nei pressi del Cremlino, ha perso 50 chilogrammi in un anno. I suoi medici e la sua famiglia ora temevano per la sua vita. Le sue osservazioni sono state raccolte per iscritto grazie all’intervento di un medium che lo ha visitato ogni giorno. Dal suo letto d’ospedale, l’ex presidente, che negli anni 2000 è stato un grande alleato dell’Occidente, ha risposto alle domande di Figaro Scrittura debole e traballante.
Le Figaro. – Come state tutti voi? Come stai?
Michail Saakashvili. – La mia salute sta lentamente e costantemente peggiorando. Ho raggiunto un punto in cui i medici si aspettano che molti dei miei organi falliscano. Passo tutto il mio tempo a letto perché non…
“Appassionato di social media esasperatamente umile. Sostenitore di Twitter. Scrittore. Nerd di Internet.”