Il CIO richiede che gli eventi si svolgano fuori dall’Italia – Sport & Società

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Il CIO richiede che gli eventi si svolgano fuori dall’Italia – Sport & Società

Nelle polemiche sulla location delle gare di bob, slittino e skeleton dei prossimi Giochi invernali, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha affermato con fermezza la sua posizione, respingendo l’opzione di una sede italiana, anche se Milano è stata difesa dagli organizzatori. Cortina 2026 ma la cui credibilità è stata messa in discussione per motivi ereditari fin dalla fase di candidatura.

Martedì 28 febbraio 2023, l’inizio della demolizione controllata dello storico Viadotto Eugenio Monti a Cortina d’Ampezzo, Italia (Grazie – SIMICO)

BOppure, per la prima volta nella storia dei Giochi invernali, le gare che organizzano l’evento si svolgeranno fuori dal Paese.

E La tendenza è stata discussa a margine della 141a sessione del CIO tenutasi a Bombay (India) a metà ottobre 2023.Il comitato organizzatore dei Giochi Olimpici del 2026 sta lavorando nelle ultime settimane a un’ipotesi. Scegliere una sede italiana per ospitare eventi di bob, slittino e skeleton.

Al suddetto gruppo sono state quindi presentate due opzioni, ovvero la ristrutturazione a basso costo Un progetto preliminare per la ricostruzione del percorso storico Eugenio Monti a Cortina d’AmpezzoO Ricostruzione della pista Cesana utilizzata durante i Giochi di Torino 2006.

Tuttavia, questo venerdì 2 novembre 2023, il CIO ha chiuso la porta Queste due opzionichiamando Veramente Gli organizzatori italiani devono considerare le attrezzature già operative, che portano a lasciare la penisola per allestire i suddetti eventi in una sede all’estero.

L’Istituto Olimpico richiama anche il principio accettato e rispettato dai territori che ospitano e ospitano i Giochi.

Come affermato nel comunicato stampa rilasciato aStampa associata (AP) :

Negli ultimi anni il CIO è stato molto chiaro sul fatto che nessuna sede permanente dovrebbe essere costruita senza un piano legacy chiaro e fattibile. […] Dovrebbero essere presi in considerazione solo i binari già in servizio.

[…] Il CIO ha già chiarito che considera l’attuale numero di centri di pattinaggio sufficiente per l’attuale numero di atleti e gare..

Per il CIO i siti italiani attualmente non garantiscono la tradizione tanto ricercata.

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C’è da dire che il passato di questi siti parla a favore della posizione dell’impresa olimpica, la pista di Cortina d’Ampezzo è chiusa al pubblico dal 2008, mentre il sito piemontese di Cesana è stato costretto ad abbassare il sipario del sei. Anni dopo le Olimpiadi del 2006.

Nell’esaminare le candidature per i Giochi del 2026, il comitato di valutazione del CIO ha avanzato la possibilità di spostare gli eventi fuori dall’Italia.

Come ha sottolineato nel 2019 l’organizzazione presieduta da Octavian Morariu:

In linea con gli obiettivi di sostenibilità e legacy dell’Agenda 2020, la Commissione di Valutazione ha valutato con attenzione la proposta di riqualificazione della pista Eugenio Monti a Cortina.

La Commissione teme che il progetto richiederà investimenti e lavori sostanziali, superiori alle stime basate sui dati di riferimento.

La Commissione ritiene che i regimi finanziari e preesistenti necessitino di ulteriori chiarimenti.

Esiste anche la possibilità di utilizzare una rotta esistente altrove in Europa.

Con ogni probabilità, le due sedi europee dovranno ora essere decise dal Comitato Organizzatore dei Giochi del 2026, in collaborazione con il CIO, le federazioni internazionali e ovviamente gli attori regionali coinvolti.

Situato nella prima sezione St. Moritz (Svizzera) Indipendentemente da un’eventuale integrazione nella mappatura dei siti Milano-Cortina 2026 – Uno dei centri individuati dalle Olimpiadi svizzere come candidato svizzero alle Olimpiadi del 2030.

Si trova al secondo posto Igls (Austria)Non lontano da Innsbruck, che ospitò i Giochi invernali del 1964 e del 1976. C’erano anche i gestori della pista austriaca. Mobilitati da agosto 2022 per prestare il proprio servizio agli organizzatori transalpini Quest’ultimo all’epoca mostrò poco interesse.

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Una veduta della pista della Cesana, Piemonte, Italia, durante i Giochi invernali di Torino 2006 (Credit – Flickr / Daniele Gambassy)

All’inizio di questa settimana, martedì 31 ottobre, Il rilievo è stato condotto sulla pista di Cesana Alla presenza del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e del ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Sangriello.

Il vicepresidente del Consiglio italiano, Antonio Tajani, presente sul posto, non ha mancato di sottolineare il coinvolgimento delle autorità italiane nell’ospitare gli eventi nel Paese e il trasferimento non era previsto.

Per coloro che ricoprono la carica di Ministro degli Affari Esteri:

È incredibile andare in un paese straniero mentre in Italia si svolgono le Olimpiadi. Un’assurdità.

Se il richiamo all’ordine del CIO offende le autorità italiane, Torino e Piemonte stanno ancora una volta perdendo le speranze di consolidare il concetto delle Olimpiadi del 2026.

A seguito dell’abbandono del sito di Baselga di Pinè (Trentin-Haut-Adige) da parte del comitato organizzatore, I funzionari eletti a livello locale hanno già cercato di mettere in risalto l’esperienza acquisita durante i Giochi del 2006 ProponendoLingotto ovale Condurre eventi di pattinaggio di velocità.

Tuttavia questa proposta non esiste Non piace a Milano e alla Lombardia.

E, dopo mesi di incertezze e colpi di scena, Opzione di un anello di velocità temporaneo All’interno del Parco delle Esposizioni Mostra di Milano era soggetto a sanzione Approvato.

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