Un microchip può essere iniettato attraverso una siringa nel corpo umano. Ma è impossibile raccogliere dati in questo modo.
Qualche mese fa, sui social network si è diffusa la voce che il vaccino contro il Covid-19 conterrà microchip di quinta generazione, che consentiranno di rintracciare le persone vaccinate per recuperare dati privati. E ‘possibile o no?
Ironia della sorte, questa voce è sorta quasi 56 anni dopo il giorno dopo che Gordon Moore, uno dei fondatori di Intel, ha annunciato una legge empirica che suggerisce che il numero di transistor su un microchip raddoppierebbe all’incirca ogni due anni. Questa legge è ancora oggi validata con componenti elettronici elementari – i transistor – che oggi raggiungono dimensioni nanometriche.
I primi componenti elettronici furono realizzati da fiale sottovuoto contenenti conduttori e griglie chiamate triodi. Per riscaldamento ed effetto elettrostatico, i segnali elettrici deboli possono essere amplificati. Ciò ha consentito le prime trasmissioni wireless di segnali in codice Morse all’inizio del XX secolo. Enormi, fragili, costosi e operanti ad alta tensione, saranno sostituiti dalle cosiddette tecnologie a stato solido con cristalli di un materiale semiconduttore.
puntura di siringa
Il componente a semiconduttore che svolge la funzione di amplificazione è stato sviluppato negli anni ’50 e il nome commerciale è stato scelto dai Bell Laboratories all’origine di questa invenzione: transistor. Il primo circuito integrato, cioè […]
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