Come ulteriore segnale di calo dell’inflazione, la tendenza si è invertita, per la prima volta in tre anni, per i prodotti di consumo venduti nei supermercati. Nel periodo compreso tra luglio 2023 e luglio 2024, i prezzi di questa categoria di beni, che comprende generi alimentari esclusi i prodotti freschi, forniture domestiche non durevoli e prodotti per l’igiene e la cura, sono diminuiti dello 0,2%, secondo gli indicatori pubblicati dall’Agenzia Nazionale Istituto di Statistica e Studi Economici, mercoledì 14 agosto.
“Ciò ovviamente non significa che gli aumenti del 2022 e del 2023 verranno cancellati: i prezzi rimangono più alti di quanto fossero prima di questo episodio inflazionistico, ma non sono più aumentati negli ultimi 12 mesi”. »Conferma, sul social network LinkedIn, che Jean-Luc Tavernier, direttore generale dell’Istituto nazionale di statistica e di studi economici, presenta queste cifre.
Questo calo è particolarmente importante per i prezzi dei prodotti per la pulizia, l’igiene e la bellezza. In questi dipartimenti i punteggi hanno mostrato un calo del 2,3% rispetto all’anno scorso. È più basso per gli alimentari, che sono aumentati notevolmente tra il 2022 e il 2023: i prodotti alimentari venduti nella grande distribuzione hanno registrato solo un calo molto modesto (-0,3% su un anno), ma si tratta del primo calo in più di tre anni. Nel frattempo, l’inflazione complessiva ha raggiunto in Francia il 2,3% a luglio, un valore leggermente superiore a quello di giugno (2,2%), a causa di una leggera accelerazione dei costi energetici, trainati dai prezzi del gas.
Non c’è alcun impatto reale sul comportamento d’acquisto
Il calo dei prezzi dei beni di consumo, secondo le associazioni delle famiglie, si accompagna ad altre buone notizie per i bilanci familiari. In effetti, il prezzo di un tipico paniere di forniture per uno studente della scuola media è di 6 dollarie In calo dell’1,27%, secondo le stime di France Family. Anche in questo caso, ciò non compensa il forte aumento nel 2022 e nel 2023, ma è un segnale incoraggiante.
Finora il rallentamento dell’inflazione non ha avuto alcun impatto reale sul comportamento d’acquisto dei francesi. Secondo lo specialista dei consumi Circana, tra gennaio e luglio il volume delle vendite dei supermercati e ipermercati nonché del commercio online è diminuito dello 0,4%. Il calo è stato più evidente nei reparti non alimentari: tessile e pelletteria hanno visto diminuire le vendite del 4,6%, i reparti dedicati alla casa del 5,1% e garden e pet center del 7,4%. Inoltre, i consumatori continuano a privilegiare i marchi dei distributori, a scapito dei marchi nazionali più grandi, che rimangono in una tendenza al ribasso.
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