L'opposizione e le associazioni italiane hanno accusato il governo di voler mettere in discussione la legge 194, che regola l'accesso all'aborto in Italia.
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Una nuova reazione per i diritti delle donne. Giovedì 18 aprile i delegati italiani hanno votato un emendamento Fratelli d'Italia, il partito di estrema destra del presidente del consiglio Giorgia Meloni, ha consentito alle organizzazioni anti-aborto di entrare nei centri di ascolto. Attraverso queste strutture le donne possono ottenere un certificato medico e quindi accedere all'aborto, rileva il mondo.
La mossa, presentata dal deputato di Fratelli d'Italia Lorenzo Malacola, indica che le donne possono contare su un'istituzione. “Esperienza qualificante nel sostegno alla maternità”, mentre li attraversiamo consulenti, Centri di consulenza. La misura è stata inclusa in un testo globale sull'attuazione di un piano di ripresa europeo post-Covid ed è stata adottata con 91 voti favorevoli e 140 contrari, rileva Politica. Ora dovrà essere votato dal Senato.
L’accesso all’aborto è sempre più limitato
Di fronte a questa mossa, l'opposizione e le associazioni italiane hanno accusato il governo di voler mettere in discussione la legge 194, che regola l'accesso all'aborto in Italia. Il segretario del Pd ha condannato “Grave attacco alla libertà delle donne”Mentre il M5S ha criticato a “Un altro passo indietro”. “A livello locale, gli 'anti-aborto' si sono già infiltrati nei centri di consulenza”, con sottigliezza però MondoCiara Fonsi, Associazione per il diritto all'aborto Leica 194.
L'aborto è stato legalizzato in Italia nel 1978, ma l'accesso ad esso rimane difficile a causa del numero di ostetriche che si rifiutano di abortire per motivi morali o religiosi. Secondo Dati del Ministero della SaluteNel 2021, circa il 63% dei ginecologi si è rifiutato di eseguire la procedura.
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