I negazionisti e cosa dire al riguardo

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I negazionisti e cosa dire al riguardo

“Conosco e rispetto l’opinione degli scienziati. Il problema è che esiste la ‘vita reale’.” Il CEO di Total Patrick Pouyanné esce prima che Medivh assuma più di una persona. Si tratta però di una triste banalità ed è giunto il momento di combatterla.

Tuttavia, la scienza è chiara

Rifiutarsi di modificare troppo, o troppo rapidamente, le emissioni globali di gas serra sulla base del fatto che le conseguenze economiche e sociali sarebbero troppo grandi è una doppia bugia. In primo luogo perché chi dice questo teme, per molti, soprattutto di continuare a fare affari come prima, e questo di solito è il caso di Patrick Pouyanné. Poi perché è chiaro e riconosciuto che le conseguenze economiche e sociali dell’inazione, o della procrastinazione, saranno molto più gravi di un passo deciso e rapido verso la decarbonizzazione.

La neutralità carbonica promessa per il 2050 (un target molto ipotetico) non consentirà il ritorno ad un clima stabile

Forse non dovremmo più parlare di scetticismo climatico; Questo termine non è né accurato né abbastanza giusto. Alcuni hanno suggerito che stiamo usando “negazionisti della scienza del clima”, e questa formulazione (o una che si avvicina ad essa) ha il vantaggio di dare un posto centrale al discorso scientifico. Questa scienza afferma chiaramente che l’attuale traiettoria delle emissioni di gas serra non è affatto coerente con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Lei sostiene che solo l’immediata sospensione di tutti i nuovi progetti di estrazione di combustibili fossili consentirà di prendere in considerazione la possibilità di mantenere l’aumento della temperatura a +1,5°C nel 2030. Lei dice che la neutralità del carbonio promessa per il 2050 (un obiettivo molto ipotetico) non ci consentirà per tornare sulla Terra… Clima stabile, giusto per ridurre l’aumento della temperatura. Infine, afferma che il riscaldamento globale è causato dall’uomo.

Bugiardi

Recentemente Patrick Martin, direttore di Mediv, ha spiegato di essere d’accordo con il suo amico Patrick Pouyanne sul fatto che dobbiamo essere realistici, non in termini di obiettivi, non in termini di calendari, ma in termini di metodi. “Chi spiega che è possibile mettersi d’accordo sull’obiettivo (la neutralità del carbonio) e sulla data (2050) mente senza condividere i “metodi”. Mentono sulle loro vere intenzioni e mentono anche sugli effetti delle loro bugie.

Sono più “negazionisti” dei nostri politici che esultano per lo stato di emergenza senza agire realmente?

Oggettivamente andrebbero collocati nella categoria dei negazionisti della scienza. Ma sono forse più “negazionisti” dei nostri politici che esultano per lo stato di emergenza senza intraprendere alcuna azione concreta? Chi ci spiega che ci basteranno le “innovazioni”? A chi “piacciono le macchine”? Chi rifiuta qualsiasi restrizione o “colpa”? Chi ha promesso la decarbonizzazione senza adottare le misure che la renderebbero possibile? Penso che giochino sullo stesso campo. Questa via non è né la via della scienza né la via del realismo.

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