venerdì, Novembre 22, 2024

I commenti sorprendenti della sorella di Kim Jong Un influenzano il Giappone

Kim Yo Jong, sorella del leader nordcoreano Kim Jong Un, il 10 agosto 2022 a Pyongyang.
STR/AFP

La sorella del leader nordcoreano Kim Jong Un ha confermato giovedì che il suo Paese è pronto a migliorare le relazioni con il Giappone e ha anche accennato ad un possibile futuro invito a Pyongyang da parte del suo primo ministro.

I commenti di Kim Yo Jong arrivano dopo che il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha dichiarato la scorsa settimana di essere preoccupato “forte bisogno” Per cambiare lo stato attuale delle relazioni tra Tokyo e la Corea del Nord. “Credo che non ci sarebbe motivo di non considerare positivo il suo recente discorso, se fosse motivato dalla sua vera intenzione di liberarsi coraggiosamente dalle catene del passato”.Lo ha affermato in un comunicato pubblicato dall'agenzia di stampa ufficiale nordcoreana KCNA.

Una questione emotiva in Giappone

Per Kim Yo Jong, Corea del Nord e Giappone “Possiamo aprire un nuovo futuro insieme.” A seconda delle azioni che quest’ultimo intraprenderà, soprattutto se riuscirà a voltare pagina sull’annoso problema del rapimento di cittadini giapponesi da parte dei nordcoreani negli anni ’70 e ’80. Ha aggiunto: “Non ci sarà motivo per non un riavvicinamento tra i due paesi, e potrebbe arrivare il giorno della visita del Primo Ministro a Pyongyang”., lei ha aggiunto. Questi rapimenti rimangono una questione importante ed emotiva in Giappone.

La Corea del Nord ha ammesso nel 2002 di aver inviato agenti per rapire 13 giapponesi negli anni '70 e '80 e di averli costretti ad addestrare le sue spie sulla lingua e sui costumi giapponesi. Ma in Giappone permangono i sospetti che i rapimenti siano molti di più di quelli ufficialmente riconosciuti. In un discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite lo scorso anno, Fumio Kishida ha espresso il desiderio di incontrare il leader nordcoreano. “Senza alcuna condizione.”Lui ha sottolineato che il suo Paese è pronto a risolvere tutti i problemi, compreso quello dei rapimenti.

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Quando Junichiro Koizumi era a capo del governo giapponese, fece una storica visita a Pyongyang nel 2002, dove incontrò il padre di Kim Jong-un, Kim Jong-il, e aprì la strada alla normalizzazione dei rapporti con la possibilità di aiuti economici. Questo volo ha portato al ritorno di cinque cittadini giapponesi dalla Corea del Nord, seguito da un successivo volo di Junichiro Koizumi. Ma questo processo diplomatico si è concluso rapidamente, soprattutto perché Tokyo temeva che la Corea del Nord non si stesse comportando correttamente nella spinosa questione dei rapimenti.

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