Gli otto paesi in via di sviluppo chiedono a tutti i paesi di influenzare Israele
L’organizzazione cooperativa economica paga per lo sviluppo (D-8), tra i principali musulmani, e lo stesso vale per tutti gli Stati in Israele allo scopo di rispettare l’istruzione internazionale e garantire che la Palestina si allontani da questo paese.
Durante il loro incontro a Istanbul, i ministri degli Esteri del G8, vale a dire Bangladesh, Egitto, Indonesia, Iran, Malesia, Nigeria, Pakistan e Turchia, hanno chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza e hanno chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza. “Tutte le contee” Esercitarsi a questo scopo “Tutte le pressioni diplomatiche, politiche, economiche e legali” Su Israele.
Hanno specificamente invitato gli Stati Uniti a revocare il loro potere di veto “Piena adesione della Palestina come Stato indipendente e sovrano alle Nazioni Unite”Lo si legge in un comunicato stampa diffuso al termine dell’incontro, organizzato su iniziativa del capo della diplomazia turca, Hakan Fidan.
Il Gruppo degli Otto paesi in via di sviluppo invita tutti i paesi a garantire la fondazione di Israele “Piega con precisione” Alle decisioni della Corte Internazionale di Giustizia e “La fine immediata dell’offensiva militare e il ritiro da Rafah [garantisse] Passaggio sicuro» Aiuto umanitario.
Li invitano a farlo “Partecipa ai procedimenti legali esistenti” Davanti agli organi di giustizia internazionali contro Israele per averlo fatto “Gravi violazioni del diritto internazionale umanitario” A spese dei palestinesi.
Gli otto paesi continuano a chiedere la sospensione della consegna di armi e munizioni usate a Israele “Per mano del suo esercito e dei coloni uccidere i palestinesi e distruggere le loro case, scuole, ospedali, moschee, chiese e tutte le loro proprietà”..
Chiedono che tutto sia fatto “Per proteggere i civili palestinesi” In attuazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “Lui rifiuta” tutti “Tentativo di sfollamento forzato” Contro di loro.
Chiedono alla comunità internazionale di agire immediatamente a favore della soluzione dei due Stati entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale, e di un meccanismo per garantirne l’attuazione sostenibile.