Georgia Meloney ha rilasciato il suo governo

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Georgia Meloney ha rilasciato il suo governo

Il nuovo Primo Ministro, raramente nominato e desideroso di lavorare rapidamente, ha presentato la sua squadra.

A Roma

Ventisette giorni. Il nuovo governo di Georgia Meloni entrerà in carica a brevissimo, con il ritardo nell’istituzione del parlamento. Da ieri il presidente Sergio Mattarella aveva incaricato il grande vincitore delle elezioni del 25 settembre di formare un governo. E, contrariamente alla tradizione, l’accettò senza riserve e all’arrivo alle 16:30 aveva pronto la sua lista dei ministri nella sua Fiat Panda bianca, che presentò direttamente al Presidente. Chi ha potuto firmarlo è segno che la struttura del governo è stata preparata con cura d’intesa con il Consiglio del Quirinale.

Giorgia Meloni, 45 anni, è la prima donna a guidare un consiglio italiano, rompendo il soffitto di vetro. Una vera rivoluzione per l’Italia, vieta anche il cambio generazionale alla guida della destra italiana. La mossa è stata così rapida che il governo ha prestato giuramento questo sabato mattina e sarà al lavoro domenica, il giorno in cui incontrerà Emmanuel Macron per cercare la fiducia del parlamento il più rapidamente possibile.

Matteo Salvini della Lega e soprattutto Silvio Berlusconi di Forza Italia – una velocità di movimento sorprendente attraverso i colpi di scena che hanno animato gli ultimi giorni – gli hanno venduto il loro sostegno negoziando duramente per ogni carica ministeriale. Portfolio per la loro pagina. Ha confermato quanto sia divisa la coalizione su tutto, dagli orientamenti più elementari alle questioni delle persone.

Determinazione impeccabile

Voleva quindi accelerare il processo, consapevole delle difficoltà che l’attendevano, ma voleva anche evitare l’insorgere di nuove polemiche. Ieri, se il presidente era unito, per una rapida consultazione, non più di otto minuti, per evitare qualche contraddizione, Maloney è stato molto attento a parlare solo a nome della coalizione. sentito Ma soprattutto questa accelerazione conferma la maestria di Meloni, che rileva che “dal 25 settembre Lorenzo Castellani, il politologo di Lewis, ha fatto quasi in modo impeccabile”. Non ha mostrato alcun successo nella notte della vittoria. Determinata a non permettere ai sostenitori dei suoi alleati di imporsi su di lei, ha mostrato una determinazione infallibile.

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Si dice che abbia integrato le richieste dei suoi partner nella struttura del suo governo fino a un certo punto, lasciando loro più portafogli di quanto i loro rispettivi risultati elettorali avrebbero dato loro speranza. E, come segno della sua leadership, ha preso le decisioni finali senza essere presa in ostaggio. Infine, ha sfidato le cattive tattiche del suo “alleato” Forza Italia ed ha eletto al primo turno entrambi i presidenti delle due Camere.

Il suo governo è un vero governo politico, che riflette l’orientamento e gli equilibri chiave della maggioranza eletta. Ma “buono in piedi”, cioè composto da persone con reale competenza per le responsabilità loro affidate. Infine, confermerà la posizione atlantista e europeista dell’Italia, confermata nominando alla Farnesina l’ex presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, e nominandolo vicepremier. Un altro vicepresidente, Matteo Salvini, è sulle infrastrutture. Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti è stato affidato al ministero dell’Economia sotto Mario Draghi.

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