General Electric (GE), è finita. La compagnia americana ha annunciato, martedì 9 novembre, che sarà divisa in tre entità quotate separate, una delle quali specializzata in motori aeronautici, la seconda in energia e la terza in salute. Ecco come si svolge l’epilogo di una leggenda americana: GE, l’azienda fondata nel 1892 da Thomas Edison che prosperava con l’elettricità fittizia.
È un conglomerato super forte sviluppato alla fine del XXNS Un secolo dal suo leggendario capo Jack Welch: nel 2000, General Electric è diventata la più grande capitalizzazione di mercato del pianeta, con un valore di $ 594 miliardi (€ 512 miliardi). Welch ha mentito all’adagio del mercato azionario che diceva alle aziende di non trasformarsi in un lento conglomerato, ma di rifocalizzarsi su una professione.
Ha funzionato perché questo capo era un bruto, ha ridotto le attività che non stavano crescendo abbastanza e ha continuato ad andare avanti, sviluppando un forte braccio finanziario con GE Capital. Questa strategia non gli è sopravvissuta a lungo, dopo la sua partenza nel 2001. Sotto il presidente Jeffrey Immelt, che lo rimarrà fino al 2017, la società ha sopportato il peso della crisi finanziaria del 2008 e ha abbandonato le sue attività finanziarie. Ha esitato e ha intrapreso costose acquisizioni, in particolare Alstom in Francia, nel 2015, per 12 miliardi di euro, quando il mercato del gas era ai massimi storici.
Riduzione radicale del debito
Nel giugno 2018 la società, a causa del suo smantellamento, pesava in borsa solo 115 miliardi di dollari: è stata esclusa dal Dow Jones Index, di cui faceva parte quando è stata creata nel 1896. Dopo quattro mesi di ritardo, un nuovo rivoluzione, il capo della General Corporation fu licenziato Electric John Flannery dopo soli quattordici mesi al potere, la borsa si dimezzò in un anno, mentre 20 miliardi di dollari furono spesi per sfortunate acquisizioni da lui fatte tra cui Alstom. È stato sostituito da un personaggio esterno, Larry Kolb.
Quest’ultimo sta perseguendo una strategia di riduzione del debito, ma spera di evitare lo scioglimento orchestrando la rifocalizzazione del gruppo sulle sue attività ad alta crescita (assistenza sanitaria, motori aeronautici e turbine), senza perdere la salute. Ha ridotto significativamente i debiti del gruppo, ad esempio vendendo attività di leasing di aeromobili per un importo di 30 miliardi di dollari. Non è bastato, la valutazione di mercato del gruppo è rimasta deludente (circa 120 miliardi di dollari, con un calo del 20% in dieci anni, stagnante dall’arrivo di Kolb).
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