Dopo due giorni di polemiche, il canale mediatico pubblico France 24 ha interrotto “ogni collaborazione” con una giornalista di lingua araba che lavorava per conto proprio in Libano, accusata di aver diffuso in passato messaggi antisemiti sui social media, ha annunciato in un comunicato stampa. Il canale ha dichiarato di voler sporgere denuncia contro la giornalista Joelle Maron, che non è una delle sue dipendenti ma lavora per una società di produzione esterna.
Altri tre giornalisti di lingua araba implicati in messaggi anti-israeliani hanno ricevuto un “richiamo all’ordine”, secondo questo comunicato stampa che è stato prima trasmesso internamente e poi pubblicato sul sito web della catena, che è affiliata a France Médias Monde, che è pubblico. La struttura responsabile dell’audiovisivo fuori dalla Francia. Queste decisioni sono state prese dopo un’indagine interna sul caso di questi quattro giornalisti di lingua araba, Joel Maron, Laila Odeh (corrispondente da Gerusalemme), Dina Abi Saab (corrispondente da Ginevra) e Sharif Bibi. France 24 ha annunciato domenica che lo sospenderà “come misura precauzionale” in attesa dei risultati di questo audit.
Questi quattro giornalisti erano stati precedentemente interrogati dalla ONG americana CAMERA, rilevata dal Centro Simon Wiesenthal, a causa di vecchi post sui social network. Secondo CAMERA, che ha riprodotto gli screenshot, Joel Maron ha affermato in vecchie lettere: “Spetta a ogni palestinese uccidere un ebreo, caso chiuso” o “Alzati signor Hitler, alzati, ci sono persone che dovrebbero essere bruciate”. Altre lettere rivelate dalla Ong sono state firmate dagli altri tre giornalisti che si sono schierati dalla parte di Israele nel conflitto israelo-palestinese.
messaggi “intollerabili”.
France 24 ha denunciato i “messaggi intollerabili postati sui suoi account personali, che contraddicono i valori difesi dalle antenne del canale internazionale e sono penalmente riprovevoli”. Ha confermato che avrebbe “sporto denuncia” contro la giornalista “a causa del danno alla sua reputazione e alla professionalità della redazione”.
Riguardo ai tre giornalisti presi di mira da un “richiamo all’ordine”, “risulta che alcuni dei loro messaggi pubblicati sui social network siano posizioni non conformi al dovere di imparzialità che compare nel codice etico del gruppo e soprattutto nei principi che governano gli account personali”, secondo il canale. “L’uso personale dei social network deve rispettare rigorosamente questo quadro etico, e questi giornalisti sono tenuti a rispettarlo chiaramente. La loro collaborazione con France 24 potrà continuare in questa direzione”. Infine, “la direzione e le società dei giornalisti” di France Médias Monde “intraprenderanno un’azione congiunta” per approfondire i principi della carta che disciplina l’utilizzo degli account personali dei dipendenti sui social network.