Emmanuel Macron Sabato ha accolto con favore lo “storico” accordo tra 136 Paesi per imporre una tassa minima del 15% alle multinazionali, un “importante passo avanti per l’equità fiscale”. “Da 4 anni lavoriamo per una tassazione equa delle multinazionali e dei colossi digitali. L’accordo fiscale si trova in
Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico Storico. Qualsiasi multinazionale dovrà pagare una tassa di almeno il 15%. Questo è un enorme passo avanti per raggiungere la giustizia fiscale”.
Il presidente francese ha twittato, il giorno dopo che l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha annunciato questo accordo, dopo le marce di Irlanda, Estonia e Ungheria.
Questi 136 Paesi, che rappresentano il 90% del PIL mondiale, potranno generare circa 150 miliardi di euro di entrate aggiuntive grazie a questa tassa minima a partire dal 2023. Il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire In precedenza aveva indicato di voler tradurre questo accordo in atto giuridico durante la presidenza francese dell’Unione Europea, nella prima metà del 2022. Tuttavia, le ONG e alcuni economisti lo consideravano non abbastanza ambizioso, e fonte di disuguaglianza tra i ricchi e paesi in via di sviluppo. Secondo Oxfam, i paesi più poveri riceveranno meno del 3% del gettito fiscale aggiuntivo.