È stato rilevato un caso locale di febbre dengue, il terzo quest’anno in Occitania

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È stato rilevato un caso locale di febbre dengue, il terzo quest’anno in Occitania

A fine serata, i residenti Salvetat-Saint-Gillesa ovest di Tolosa, possiamo vedere un’auto che distribuisce un prodotto, così come persone in abiti da lavoro, che guidano per il quartiere vicino allo stadio di rugby. Non è un’allucinazione, né un gruppo di invasori, ma una conseguenza caso di febbre dengue specificato nella regione.

Con il ritorno dalle ferie e dal caldo, il periodo in corso è il più vulnerabile al rischio di replicazione del virus che può moltiplicarsi grazie a zanzara. “Questa è la prima volta dall’inizio dell’anno che abbiamo identificato un caso indigeno nell’Alta Garonna, ovvero le persone interessate non si sono recate in un’area contaminata”, osserva Jean-Sebastien Deheck, ingegnere sanitario ed entomologo presso agenzia sanitaria regionale Chi ha guidato l’operazione di informazione e controllo delle zanzare.

La coppia in questione, colpita da un forte esaurimento, non ha mai messo piede fuori dalla Francia, ma le zanzare tigre, che recentemente hanno sciamato nelle grondaie, sono responsabili della trasmissione del virus, dopo aver incubato per una settimana. Non ci sono state segnalazioni di insetti che volano entro un raggio di 50 metri. Va detto che la febbre dengue può essere trasmessa in una malattia simil-influenzale. “La fatica arriva entro 1-2 ore, molto improvvisamente, accompagnata da dolore alle articolazioni. C’è un sintomo speciale, una sensazione di dolore dietro gli occhi, ma non è sistemico”, continua Jean-Sebastien Diehek.

Tredici casi in Haute-Garonne quest’anno

Le autorità sanitarie, infatti, hanno invitato il personale sanitario del settore a vigilare per non perdere i prossimi giorni ed evitare un aumento dei casi. In Haute-Garonne, dall’inizio dell’anno, sono stati contati altri 13 casi di dengue, ma tutti riguardano persone che tornano da zone a rischio. In tutta la regione sono più di trenta, di cui tre indigeni con la popolazione Plaisance.

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Per limitare la diffusione dei casi, l’Azienda sanitaria regionale invita i residenti dei settori interessati a coprirsi e svuotare le zone d’acqua dove da qualche giorno si riproducono le larve, anche quando non piove.

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