Il politologo Jean-Luc Baroudi, morto il 21 gennaio a Parigi, è nato l’8 giugno 1937 in una famiglia dedita interamente al bene comune e portatrice di una concezione difficile di esso. Suo padre, Alexandre Baroudi, cancelliere di stato e combattente della resistenza, fu determinante nella liberazione di Parigi e percorse gli Champs-Elysées insieme al generale de Gaulle. Compagno Tahrir, stava conducendo un’impressionante carriera al servizio della Repubblica. Suo zio, Rene Baroudi, giovane giudice investigativo, combattente della resistenza, fu arrestato nel 1942 e morì nel carcere di Fressens senza parlare. Un compagno di redazione Postumo, il tragico ricordo di questo zio paterno lascerà il segno su Jean-Luc Baroudi. Fortunatamente per V., Parodi ha vissuto tempi meno tragicie Repubblica e i “Trenta Gloriosi”.
Dopo essersi laureato all’Istituto di studi politici di Parigi nel 1960, ha esitato a lungo tra un dottorato in storia e un dottorato in scienze politiche. Si tratta, del resto, di un trattato di scienze politiche dedicato a Ve La repubblica e il sistema maggioritario ha intrapreso sotto la direzione di René Raymond per sostenerla nel 1973. Lì ha sviluppato uno degli elementi principali che, insieme al presidenziale e al costituzionalismo, hanno segnato l’evoluzione della quinta.e Repubblica: “sistema maggioritario”, ovvero l’emergere di una maggioranza parlamentare stabile, disciplinata e coerente, nonché la sua formazione prima delle elezioni e la sua influenza sull’organizzazione delle campagne elettorali.
Apertura
Nel frattempo, con ineguagliabile felicità, divenne, nel 1964, ricercatore presso il Centro per gli studi sulla vita politica francese (Cevipof), laboratorio della Fondazione nazionale di scienze politiche (FNSP), da cui non lasciò mai. Jean-Luc Baroudi è stato uno dei pionieri di questo laboratorio e ha lasciato il segno per l’apertura ad esso: apertura ad altre scienze sociali (storia, diritto, antropologia, ecc.), apertura alla vita politica in divenire, apertura al mondo sondaggi d’opinione, apertura ai media, apertura agli altri A cui ha dedicato, con grande benevolenza, tanto tempo di discussione, apertura a tutti i generi letterari, è stato un inesauribile lettore di thriller…
Mentre ha svolto un ruolo cruciale nell’istituzionalizzazione delle giovani scienze politiche, servendo come Segretario Generale dell’Associazione Francese di Scienze Politiche (AFSP) dal 1980 al 1999 e poi Direttore di Giornale francese di scienze politiche Dal 1991 al 2008, Jean-Luc Parodi ha intrapreso una carriera molto fruttuosa come ricercatore nell’analisi delle V Foundations.e La Repubblica è immersa nel suo contesto sociale e politico, nonché nell’analisi dei cicli elettorali e, più in generale, dell’opinione pubblica.
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