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In termini di vendita o affitto, DPE è di grande importanza. Tuttavia, le eccezioni consentono di eludere legalmente alcune restrizioni normalmente imposte da questo documento.
Sviluppatasi nel 2021, la Diagnosi Prestazione Energetica, o DPE, ha acquisito rilevanza nel 2022. Da agosto 2022, infatti, è vietato aumentare il canone di locazione per un’abitazione classificata F o G. Si tratta della prima misura del vincolo legato alla l’ECD, ma non l’ultimo. Alcuni immobili non possono più essere affittati e le case più energivore in vendita devono essere sottoposte a revisione energetica. Tuttavia, le eccezioni stabilite in un decreto consentono di mitigare alcuni degli obblighi che gravano sui proprietari di questi immobili.
Sviluppo della prima infanzia dal 2021 al 2034, un programma ricco di misure vincolanti
La Diagnostica delle Prestazioni Energetiche, meglio conosciuta con il diminutivo “DPE”, ha acquisito importanza negli ultimi anni e oggi spesso costituisce un criterio di acquisto a sé stante. Da agosto 2022, infatti, i proprietari non hanno più il diritto di aumentare i canoni dei loro immobili con rating F o G in DPE. Dal 1° gennaio 2023 è semplicemente vietato affittare abitazioni il cui consumo energetico superi i 450 kWh per metro quadrato e anno.
Le misure restrittive continueranno nei prossimi anni per incoraggiare i proprietari a rinnovare le loro proprietà. Ciò consentirebbe di ridurre il consumo energetico delle rispettive abitazioni, a vantaggio degli occupanti e della trasmissione di energia. Nel 2025 non si potranno più affittare alloggi con classe G. Nel 2028 saranno gli immobili con classe di prestazione energetica F, poi quelli con classe E nel 2034.
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Il trucco è affittare legalmente una proprietà ad alto consumo di energia
ci ho investito affitto di proprietà Ma hai paura di non poter aumentare l’affitto o addirittura introdurne uno nuovo? In linea di principio, eseguire lavori di riqualificazione energetica è fondamentale per migliorare le prestazioni termiche di un’abitazione che consuma molta energia. Un affare che può ammontare a decine di migliaia di euro, e ostacolare gravemente la redditività di un tale investimento, o addirittura favorire la vendita dell’abitazione in questione.
Tuttavia, con decreto emanato l’8 aprile 2022, sono state previste alcune deroghe all’obbligo di rinnovare la propria abitazione. Pertanto, alcuni edifici elencati di particolare architettura, come l’Eliseo o il Museo del Louvre, sono esenti da questa restrizione. Questo è anche il caso, e soprattutto, di “immobili i cui costi di ristrutturazione supereranno il 50% del valore di mercato dell’immobile”. In altre parole, quando il costo dell’opera supera la metà dell’eventuale prezzo di vendita, decade l’obbligo di eseguire la ristrutturazione. Per questo, però, il valore dell’immobile deve essere valutato da un professionista immobiliare.
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Revisione energetica obbligatoria per la vendita, ma puramente indicativa
Parallelamente alle misure che riguardano gli affitti abitativi, esiste un altro sistema per i proprietari che vogliono vendere un appartamento o una casa. Da aprile 2023 è obbligatorio avere una diagnosi energetica della propria casa per poterla vendere se è classificata F o G nel DPE. Sarà quindi obbligatorio nel 2025 per le proprietà classificate E e nel 2034 per le proprietà classificate D.
Un audit energetico rappresenta un costo aggiuntivo per il proprietario di circa 500€, ma consente all’acquirente di farsi un’idea del costo del lavoro che verrà svolto per ottenere un rating DPE B. Questo documento è comunque puramente indicativo. Né il venditore né l’acquirente sono obbligati ad eseguire i suddetti lavori. Il suo scopo è esclusivamente quello di fornire informazioni al potenziale acquirente, che possono in particolare consentirgli di negoziare di conseguenza il prezzo dell’immobile.
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