Molte persone hanno visto apparire debiti misteriosi nei loro conti bancari. La responsabilità è di un’azienda poco raccomandabile.
La saga della SFAM continua a fare notizia. Nonostante la liquidazione giudiziale della società, dopo le accuse di “pratiche commerciali ingannevoli”, gli sconti ingiustificati continuano oggi sotto un altro nome. Molti internauti, infatti, segnalano le loro disavventure sul social network X (ex Twitter) e su siti di recensioni come Trustpilot. Tutti hanno notato debiti inspiegabili sui loro estratti conto, questa volta non denominati in SAS SFAM o SAS SFAM-SFAM, ma sotto un altro nome.
Somme di 38 euro qui, 59 euro là… Alcuni internauti affermano di essere stati sottratti tra 90 e 140 euro al mese. A volte questi buchi persistono per mesi, persino anni, senza che le vittime se ne accorgano. Alla fine il conto può ammontare a diverse migliaia di euro.
L’origine di queste detrazioni è Info Presse, società che offre abbonamenti sia a giornali cartacei che digitali. Dalla sua acquisizione nel novembre 2023 da parte del Gruppo SFK, la holding di Indexia (ex SFAM), diversi clienti affermano di essere stati sottoscritti contro la loro volontà.
Si tratta spesso di ex clienti di Info Presse che hanno disdetto il loro abbonamento di lunga data. Tuttavia, i loro dati personali sono stati utilizzati per iscriverli nuovamente, senza il loro consenso, a una nuova offerta. Altri abbonati attivi a Info Presse hanno subito modifiche del pacchetto senza informarli in anticipo. Così alcuni si ritrovano con un “pacchetto telefono” che comprende iPhone e accessori da 50 euro al mese, più un pacchetto di riviste digitali a 10 euro a settimana.
Secondo le testimonianze raccolte, i soggetti interessati da queste detrazioni non vengono avvisati da Info Presse: né via email, né via SMS, né via posta, tanto meno tramite fattura. Niente suggerisce di sottoscrivere un abbonamento e di impostare un regolare addebito diretto SEPA presso il proprio istituto bancario. Agli occhi della legislazione, questa pratica, se confermata, potrebbe essere considerata illegale. Secondo l’articolo 1128 del Codice Civile “i professionisti devono ottenere il consenso del cliente prima di stipulare o modificare il contratto”.
Tali debiti sono contrassegnati dalla dicitura INFO PRESSE SAS o PACK TELEPHONIE. In caso di sconto abusivo, dovrai prima cercare una soluzione amichevole contattando il Servizio Clienti di Info Presse. In caso di fallimento si consiglia di segnalare l’azienda sulla piattaforma SignalConso Chiedi al tuo istituto bancario di bloccare il debito presentando opposizione.
Infine, per tentare di recuperare le somme indebitamente prelevate, esistono diverse vie di ricorso. Se viene apportata una modifica non autorizzata al contratto esistente, è possibile chiedere alla propria banca il rimborso delle somme prelevate senza accordo, entro 8 settimane dalla data dell’addebito. In caso di completa assenza del contratto, tale periodo è esteso a 13 mesi. Per opporsi al divieto, Info Presse dovrà dimostrare di aver ottenuto il consenso del cliente. In caso contrario, la società non ha il diritto di prelevare fondi.
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